“Hai solo due anni più di me, cara mia. Dove sei stata durante tutta la mia vita?”. Con queste parole, pronunciate fissando la statuetta con uno sguardo in cagnesco che mischiava commozione e ammirazione, Christopher Plummer si è aggiudicato l’Oscar come miglior attore non protagonista per la performance in Beginners di Mike Mills. Un premio atteso dopo gli equivalenti vinti ai Golden Globe e BAFTA. L’attore, di origine canadese, ma hollywoodiano “d’adozione”, aggiudicandosi l’Oscar per la prima volta alla veneranda età di 82 anni, è il più anziano vincitore nella storia degli Academy Awards. Un miglior attore non protagonista che ha il sapore di un premio alla carriera, carriera che trova in Beginners un degno e pregiato sigillo.
Ed è quel “non” prima del termine “protagonista” che inquadra tutta la sua vita professionale, vissuta al massimo ma con discrezione, in prima linea ma nell’ombra, di caratterista puntuale ma mai ingombrante, di quelli che sul grande schermo si fanno sentire pur non occupando ogni inquadratura.
In Beginners Plummer interpreta un arzillo vecchietto, che, negli utlimi anni della sua vita, confessa al figlio di soffrire di una malattia terminale e di essere sempre stato omosessuale, pur essendosi sposato e avendo avuto figli. Al suo fianco uno sciatto, compìto e anti-divo Ewan McGregor e una incantevole, sibillina e dolcissima Melanie Laurent.
Una prova, quella del “buon vecchio” Christopher, intensa, commovente, exemplum di un attore poliedrico, camaleontico, che ha scandagliato con profondità ogni genere cinematografico prendendo parte a circa 200 pellicole. La carriera sui set è cominciata nel lontano 1958 con Fascino del palcoscenico di Sidney Lumet e Il paradiso dei barbari di Nicholas Ray. Lo troviamo poi nelle grandi tragedie per il cinema Hamlet (1964) e Edipo re (1967) con Orson Welles. Presto, nel 1965, si tuffa nel musical con Tutti insieme appassionatamente di Robert Wise con Julie Andrews. Recita quindi nel 1975 ne L’uomo che volle farsi re di John Huston ed è Erode nel Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli. Musical, tragedie, kolossal. Ma anche comicità, recitando ne La pantera rosa colpisce ancora di Blake Edwards accanto a Peter Sellers. Una personalità disposta a farsi “manipolare” anche dalla “geniale follia” di Spike Lee in Malcolm X e Inside Man, o dalla fantasiosa visionarietà di Terry Gilliam in L’esercito delle 12 scimmie e Parnassus. Tra le ultimissime apparizioni ci sono poi Uomini che odiano le donne di David Fincher e Beginners di Mike Mills, appunto. Torniamo quindi a zoomare su quest’ultimo.
Un film introverso, introspettivo, timido (nell’accezione positiva del termine), di quelli che sembrano procedere-e-non-procedere mai nella vicenda. Una sorta di spirituale romanzo di formazione di un trio di personaggi (interpretati da Plummer, McGregor, Laurent) sempre ad un nuovo punto di partenza nella vita, sempre “principianti” (beginners) nell’amore e nelle relazioni con chi li circonda. Mike Mills ci conquista con trova registiche semplici, che permettono al film di respirare e prendere nuovamente fiato. Su tutte la “verbalità sottotitolata” del cagnolino e i romantici/sociologici slide show tra presente e passato. Con un montaggio che saltella nel tempo senza preavviso, ne emerge un’interessante analisi del concetto di amore tra anni Cinquanta e Duemila.
Insomma, un’opera che ha il coraggio di sperimentare, di buttarsi, di cambiare registro più e più volte, proprio come ha fatto per quasi sei decadi il non più giovane ma sempre giovane Christopher Plummer.
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