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Begli incontri - parte seconda.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Oggi siamo andate a pranzo col mio amico L., nuovamente al Mac Donald's (Ops!, I did it again).
A mia discolpa posso dire che la collezione di bicchieri è quasi completata: mi manca solo quello azzurro, così poi non avrò più la scusa per andarci.
Mentre eravamo in fila ho incontrato un aspirante genero treenne, che si è messo ad accarezzare le manine della Purulla e a mandarle i bacini. Che tenerezza!
Come invece ha commentato IlMioAmore, quando gliel'ho raccontato, "cominciamo bene".
Tra una dozzina d'anni lotterò per te, figlia mia.
Proprio IlMioAmore oggi non stava affatto bene.
Crisi ipoglicemica, ha sentenziato il medico: ultimamente non fa colazione, e con questo caldo gli effetti di una crisi si acuiscono. Però ero piuttosto preoccupata, tanto che dal medico l'ho accompagnato io.
Mentre la Purulla ed io aspettavamo che la visita terminasse, ho scambiato due parole con una signora, che alla fine mi ha detto "si vede proprio che non sei di qui, hai parlato con me..."
Ora, è vero che a Vicenza la gente è meno socievole rispetto ad altre città in cui ho abitato, ma non si puo' fare di tutta l'erba un fascio: da brava terrona-nel-cuore, riesco ad attaccare bottone praticamente ovunque.
Le persone mi piacciono, sono estroversa e penso che chiunque abbia qualcosa da insegnare, in positivo o in negativo.
Da sempre il mio sport preferito è il people watching, e se posso fare qualcosa per rendermi utile lo faccio, anche a costo di sembrare impicciona.
Non dimenticherò mai la giovane coppia che ho incontrato in ospedale, quando ero stata ricoverata alla trentaseiesima settimana per una piccola emorragia.
Il loro bimbo era nato il giorno prima, e aveva un ittero molto marcato, tanto che l'avevano portato a fare la fototerapia. La coppia, straniera, che parlava perfettamente l'inglese ma poco l'italiano, era preoccupatissima: nessuno (NESSUNO) tra le decine di medici, ostetriche e infermiere, si era curato di spiegare loro che si trattava di una condizione transitoria e affatto patologica. Si erano limitati a portare il bimbo in TIN, praticamente senza dir nulla alla madre, che tanto era straniera, chissenefrega dei suoi sentimenti. Ho notato l'ansia della neomamma che parlava al telefono, mi sono avvicinata e le ho spiegato di cosa si trattava; poi è arrivato il papà, ho spiegato anche a lui la situazione e si sono rasserenati. Mi hanno ringraziato come se fossimo stati alla notte degli Oscar.
Mi si è spalancato il cuore, la Purulla l'ha sentito e ha scalciato poderosamente. Poi le è anche venuto il singhiozzo.
Come al solito ho divagato, ma volevo solo esprimere come basti poco per dare una mano ai nostri compagni di pianeta.

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