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Il governo serbo sta definendo il piano per una soluzione della questione del Nord del Kosovo, dove la popolazione serba, che qui è in maggioranza, rimane fedele a Belgrado e dopo l'indipendenza proclamata unilateralmente dagli albanesi nel 2008, continua a rifiutare di riconoscere l'autorità di Pristina. La riunione tra l'esecutivo e il presidente serbo, Tomislav Nikolic, inizialmente convocata per oggi, è stata rimandata a domani. Al momento non è ancora nota alcuna versione ufficiale del piano contenente le proposte della Serbia, ma in base alle indiscrezioni che circolano, Belgrado punterebbe ad ottenere un'amplissima autonomia per il territorio conteso, simile a quella di cui gode la Repubblica Srpska, l'entità serba in Bosnia Erzegovina costituita nel 1995 in base agli accordi di pace di Dayton.
Una volta concordato a livello presidenziale e governativo, il testo passerà all'esame del parlamento, presumibilmente entro venerdì prossimo. La stampa serba ha anticipato alcuni punti fondamentali che dovrebbero essere inclusi nella risoluzione che sarà inviata al parlamento. Secondo queste anticipazioni il documento ribadirebbe il rifiuto di riconoscere l'indipendenza del Kosovo, ma con il contestuale proseguimento del dialogo con Pristina i cui effetti positivi devono tradursi nell'avanzamento del processo di integrazione europea di Belgrado, la definizione dello status del Nord del Kosovo e la garanzia della tutela dei diritti individuali e collettivi per i serbi che vivono nelle enclave sparse nel Kosovo centrale e meridionale.
Il parlamento dovrebbe approvare il testo definitivo entro il 17 gennaio, data nella quale è fissato a Bruxelles un nuovo colloquio tra il premier serbo, Ivica Dacic, e quello kosovaro, Hashim Thaci, nell'ambito del dialogo ad alto livello mediato personalmente dall'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton. L'intenzione del capo di Stato serbo è di arrivare all'appuntamento forte di una risoluzione approvata dal parlamento, dove il testo dovrebbe contare, secondo le previsioni, anche sul voto favorevole del Partito democratico all'opposizione. "La piattaforma rappresenta ciò che la Serbia può ottenere oggi. Oltre, ovviamente, non si può andare, ma nemmeno al di sotto se abbiamo onore e dignità", ha dichiarato il presidente Nikolic.
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