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Belinelli batte Miami Bene Gallo, Bargnani k.o.

Creato il 06 novembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Gli Hornets di Belinelli superano gli Heat del trio stellare Wade-James-Bosh. Vince anche Gallinari contro i Wizards e per i Knicks è il secondo successo consecutivo. Toronto e Bargnani mettono in difficoltà i Lakers ma non basta

Esaltante vittoria degli Hornets di Belinelli sugli Heat di Wade, James e Bosh. Secondo successo consecutivo per i Knicks di Danilo Gallinari contro i Wizards (112-91) mentre Andrea Bargnani con i suoi Raptors non riesce a fermare la corsa dei Lakers.

Ariza si complimenta con Marco Belinelli. Reuters
Ariza si complimenta con Marco Belinelli

New Orleans Hornets – Miami Heat 96-93

Record di franchigia per gli Hornets di Marco Belinelli, in campo per 31′ nella vittoria contro gli Heat del trio Wade-James-Bosh, costretto al secondo k.o. stagionale. La prova strepitosa di Emeka Okafor vicino a canestro, e quella di un Chris Paul assolutamente leader e tornato ormai definitivamente ai suoi livelli dopo una stagione complessa per problemi fisici, portano il 5-0 nel record all’esordiente coach Monty Williams. Il primo quarto è già tutto un programma: 11 punti per Okafor, 9 assist per Paul e anche 6 punti consecutivi per Jason Smith all’interno di un parziale che vede gli Hornets andara avanti 29-15 con 30 secondi da giocare nel periodo. La tripla di James Jones, trovato sullo scarico da Chris Bosh, fa -4 per Miami a 3 minuti dalla fine del secondo quarto (41-37), ma non è tempo di rimonta. Gli Hornets infatti tornano a +9, e lo fanno grazie alla schiacciata di Belinelli sull’assist di Ariza (46-37 con 1’46 prima dell’intervallo). La difesa di Miami sale di colpi nell’ultimo quarto e gli Heat si riportano a contatto: Paul trova Belinelli con l’ennesimo assist, e Marco firma il tiro del +5 (84-79 a 4’56 dalla fine), e poi è ancora protagonista nel bene e nel male. Prima nel male, concedendo a Wade 3 tiri liberi per un fallo sul tiro da fuori e consentendo agli Heat di tornare a -1, poi nel bene, conquistandosi i tiri liberi per riportare i suoi avanti (91-90 a 50 secondi dalla fine) dopo il sorpasso di LeBron James. Il finale è tutto a base di triple: prima quella di Trevor Ariza dall’angolo che fa esplodere il palazzo (94-90 a 14 secondi dalla fine), poi la risposta di Bosh per il -1, e poi, sull’ultimo possesso, Wade all’ultimo momento invece di tirare scarica per Eddie House, che ci prova ma sbaglia il settimo tiro da 3 su sette tentati in questa gara.

New Orleans: BELINELLI 8 (3/5, 0/2, 2/2 tl), 3 assist, 1 rimbalzo, 1 persa in 31′. Okafor 26 (12/13, 2/3 tl), West 15, Paul e Ariza 13, Smith 12. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Paul 19.
Miami: Wade 28 (6/13, 1/5, 13/13 tl), James 20, Bosh 15, Ilgauskas 10. Rimbalzi: Wade 10. Assist: James 10.

New York Knicks – Washington Wizards 112-91

Gallinari sembra oramai essersi messo alle spalle i problemi al polso ed è protagonista di una buona partita. Reduce dalla bella prova di Chicago, la truppa di Mike D’Antoni non vuole abbassare la guardia contro una squadra come Washington. Nel primo quarto i Wizards comunque danno filo da torcere ai padroni di casa. Andray Blatche nei primi minuti sembra Karl Malone, nella zona pitturata non sbaglia mai. Il lungo di Washington, infatti, firma ben 16 dei primi 22 punti messi a referto dalla squadra della capitale. New York risponde con le penetrazioni di Felton. Danilo Gallinari firma i primi punti dei Knicks (la solita tripla), poi trova il canestro dal perimetro. Washington comunque rimane avanti e chiude la prima frazione in vantaggio 27-26. Gli ospiti ritrovano anche Gilbert Arenas (al rientro in una gara di regular season dopo 10 mesi), ma a metà del secondo quarto incappano in un passaggio a vuoto in attacco che li allontana dai Knicks. Il solito Toney Douglas inizia le danze con un paio di triple, Wilson Chandler fa esplodere il Garden con una schiacciata da cinema e produce anche un energetico Ronny Turiaf. La squadra newyorchese così mette la freccia e con un parziale di 19-4 tenta di scappare via. Washington prova a limitare i danni ma va negli spogliatoi sotto 58-49 nonostante sprazzi di buona pallacanestro. A inizio ripresa si vedono anche un paio di penetrazioni dello Speedy Gonzalez di Washington, la prima scelta assoluta John Wall, un po’ troppo altalenante nel primo tempo. Gallinari risponde attaccando il canestro e trovando due punti con un bel movimento. L’azzurro firma un’altra tripla portando i Knicks al vantaggio in doppia cifra, poi replica sempre dalla lunga distanza. La squadra di D’Antoni sembra poter inserire il pilota automatico ma Washington ha una reazione d’orgoglio, tornando sotto con i canestri di Blatche e Wall. Nell’ultimo minuto della frazione però due costosi turnover permettono ai Knicks di chiudende il terzo quarto avanti 81-73 e con l’inerzia del mach nelle proprie mani. Si scalda Gilbert Arenas il quale firma ben 14 punti nei primi sei minuti dell’ultimo quarto ma New York trova buone soluzioni offensive contro la zona di Washington. Gallinari realizza la tripla del 100-88 a 5’26’’ dalla sirena; e’ il colpo del ko per i Wizards che alzano bandiera bianca. I padroni di casa aumentano il proprio vantaggio nelle battute finali e conquistano così il loro secondo successo consecutivo.

New York: GALLINARI 16 (2/4 da due, 4/9 da tre, 0/1 ai liberi), 4 rim., 2 ass., 2 stop. in 30’. Douglas 19 (5/11, 3/8), Stoudemire 18. Rimbalzi: Douglas 10. Assist: Felton 10.
Washington: Blatche 22 (9/16, 0/1), Arenas 18. Rimbalzi: McGee 8. Assist: Wall 7.

Wright e Bargnani lottano con Gasol. Reuters
Wright e Bargnani lottano con Gasol

Los Angeles Lakers – Toronto Raptors 108-103

I Lakers restano imbattuti con 6-0 di record, ma devono sudare più del previsto per respingere l’assalto dei battaglieri Raptors, sconfitti per 108-103 al termine di una sfida molto coinvolgente. Andrea Bargnani, ben marcato da Lamar Odom, non incide come nelle precedenti uscite e si ferma a 14 punti di bottino personale. La differenza alla fine viene fatta dalle troppe palle perse di Toronto, otto nel solo primo quarto oltre a un paio che costano caro nel finale. I Lakers invece, che devono sistemare qualche sbavatura difensiva, si affidano a Gasol e Bryant che nell’ultimo combattuto quarto producono le giocate chiave. A 4’20” dal fischio finale, con il suo unico canestro dal campo nel quarto periodo, Bargnani porta Toronto a -3, ma nelle fasi cruciali la freddezza dei gialloviola ha la meglio contro la frenesia di Toronto che si scompone dopo aver giocato ad armi pari fino a quel punto. Il Mago sbaglia due tiri affrettati, imitato dai compagni. Solo Calderon (finalmente autore di una grande gara) continua a trovare punti in penetrazione, poi butta un passaggio al vento. Bargnani e DeRozan commettono un errore ciascuno dalla lunetta. Toronto si disunisce, mentre i Lakers usano tutta la loro esperienza e classe per chiudere la partita. Risultato finale a parte, Toronto esce dal campo a testa alta con segnali positivi per il futuro: magari è destinata ad avere un record negativo a fine stagione, ma è una squadra che gioca duro e non molla senza aver lottato fino alla fine. Contro i Lakers ha impressionato l’energia del secondo quintetto che prima dell’intervallo ha raddrizzato un incontro che sembrava sfuggire di mano.

Toronto era partita bene grazie alle incursioni di DeRozan (prodotto di USC e carico come una molla) e Kleiza e alla difesa distratta dei Lakers. Il parziale di 22-8 dei Lakers aiutato da 8 turnover di Toronto sposta l’equilibrio in favore dei campioni Nba. In quel frangente, Kobe Bryant raggiunge e supera Jerry West al secondo posto nella lista dei giocatori della franchigia con più canestri dal campo. Va meno bene a Bargnani, che fatica a liberarsi dalla marcatura di Odom e chude il primo quarto con 1/2 al tiro. Kleiza sembra morso da una tarantola e va fuori giri. Il vantaggio dei Lakers dopo un quarto è di 33-20. Gran parte del merito è da dare al 4/4 da tre di Steve Blake, ottimo acquisto per Phil Jackson. Bargnani parte male anche nel secondo quarto, stoppato da Ratliff quando riesce finalmente a battere Odom in palleggio. Dopo un errore dalla media esce per tirar fiato. Con l’ingresso di Calderon avviene la svolta. Il play spagnolo ha tanti difetti, ma sa ragionare e rallentando l’attacco di Toronto crea opportunità per sé e per i compagni. Soprattutto Leandro Barbosa, autore di un brillante secondo quarto da 15 punti e 3/3 da tre. Le riserve di Toronto sorprendono LA con una difesa a zona, ma soprattutto tanta energia e grinta da vendere. Gasol tiene in piedi i Lakers (14 punti nel primo tempo), ma Toronto segna 38 punti in 12’ e la sua panchina travolge quella avversaria (34-9 per le riserve nel secondo qarto). Con una sequenza entusiasmante Toronto chiude il primo tempo 55-55 grazie a una tripla del brasiliano, un bel canestro in alleyoop di Bargnani su lungo passaggio di Calderon in contropiede e un jumper dello spagnolo. Nel terzo quarto si vedono le cose migliori da parte del Mago, che segna una tripla in transizione per il +3 Toronto e si procura un fallo seguito da 2/2 ai liberi. Un altro ottimo canestro di Bargnani con partenza veloce in palleggio verso il centro area porta i Raptors ancora a +3 (72-75). Ma allo Staples Center sono Calderon e Amir Johnson (12+15) i migliori in campo per i Dinos. Toronto non ha giocato una partita perfetta, quella necessaria per sperare di battere Kobe e compagni, ma ha dominato i Lakers a rimbalzo (49-31 con 15 di Johnson, ma anche 14 di Reggie Evans) ed ha avuto ancora segnali incoraggianti dal giovane DeRozan.

Toronto: BARGNANI 14 punti (4/10 da 2, 1/2 da 3, 3/4 tl), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 3 perse, 2 falli in 37’. Barbosa 17, DeRozan 15, Calderon 17, Johnson 12, Weems 23, DeRozan 16, Jack 14. Rimbalzi: Johnson 15. Assist: Calderon 8.
LA Lakers: Gasol 28 (12/22), Bryant 23 (6/12), Blake 14, Brown 12. Rimbalzi: Odom 9. Assist: Bryant 6.

tratto da Gazzetta.it



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