Bellissimi delle telenovelas, scelti da Telemundo e in corsa per un voto come attori dell'anno
Da Rottasudovest
Telemundo presenta una sfilata di belli delle telenovelas, tra cui scegliere il
galanazo, il protagonista maschile bello e innamorato (e spesso anche tonto),
che più ha fatto sognare le telespettatrici.
Si tratta dei bellissimi made in Miami: attori giovani e meno giovani,
provenienti da ogni parte di Latinoamérica, tutti orbitanti intorno a Miami, nuova Mecca del settore,
grazie ai dollari e al potente pubblico ispanico degli Stati Uniti, tutti
obbedienti all'estetica maschile imperante tra le ispaniche (quindi in larga
parte messicane) degli States. Notevole è l'ambientazione delle foto, l'ampio
uso di biancheria intima stile Dolce&Gabbana, delle lenzuola e dei jeans, come elementi di seduzione.
Sono tutti dotati di bicipiti straordinari e di braccia possenti, frutto di ore
di palestra, usano sguardi seduttori, mostrano orgogliosi i loro pettorali
perché sanno che di questo si tratta e non importa se si ricordano interpretazioni memorabili di pochi di loro. Ma le telenovelas miamensi sono così:
alta concentrazione di bellezza aderente ai canoni delle ispaniche, sia
femminile o maschile, estetica hortera, come si direbbe in spagnolo (di poco
gusto), e scarsa attenzione al talento recitativo, che non è sempre così
brillante.
Nella sua galleria di galanes, Telemundo non si è dimenticata proprio nessuno
degli attori che recitano tra Miami, Città del Messico e Bogotà, le tre
capitali di riferimento (e pazienza per Santiago del Cile o Buenos Aires, le
cui telenovelas difficilmente arrivano negli States in versione originale, ma
sempre attraverso inguardabili refritos). Nella lunga sfilata ce ne sono ben 64
di ogni età (alcuni, come Humberto Zurita, un tempo bellissimo e uno dei pochi
presenti dotati di talento, è ormai alle soglie della pensione, con i suoi 61
anni…) e nazionalità.
Io rimango con i miei ultimi due prediletti, Diego Soldano e Sebastián Rulli,
il primo ha illuminato la seconda parte de La patrona, rendendola finalmente
intrigante, con la sua incorruttibilità messa alla prova da un amore
impossibile e imprevedibile, il secondo è la principale ragione per cui Lo que
la vida me robó, ennesimo remake di Bodas de Odio di Televisa, si fa ancora
guardare. Sono entrambi argentini, di cognome italiano, emigrati verso il Nord per trovare successo.
Chissà se è un caso (che i miei prediletti siano argentini, non il resto).
La galleria di foto è su msn.telemundo.com.
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