Bene la prima operazione, re Juan Carlos operato di nuovo tra due mesi
Da Rottasudovest
Re Juan Carlos di Spagna è stato operato nella notte per la sostituzione della
protesi all'anca, nell'Hospital Universitario Quirón di Madrid. La protesi
sostituita era infettata e per questo causava lancinanti dolori al sovrano e gli
impediva di camminare senza l'aiuto di un bastone o delle stampelle (a questo
bisogna aggiungere gli effetti di una delle operazioni successive
all'inserimento della protesi, e cioè quella dell'ernia del disco di sette mesi
fa). Scoperto perché la convalescenza del Re, dopo l'operazione all'ernia del
disco, era improvvisamente peggiorata quest'estate, i medici hanno deciso di
operare il paziente, come annunciato in un'insolita conferenza stampa di qualche
giorno fa.
Ci sono state alcune polemiche perché re Juan Carlos voleva essere operato
negli Stati Uniti, mentre il capo della Casa del Re, Rafael Spottorno,
consapevole dell'impopolarità della monarchia e dello stesso monarca, insisteva
per un'operazione in Spagna. Ci sono state anche alcune pressioni, da parte di
politici e media della sinistra, affinché si operasse in un ospedale pubblico,
per dimostrare l'efficienza del sistema sanitario pubblico, messo a dura prova
dai tagli del Governo di Mariano Rajoy, e per mostrare vicinanza allo spagnolo medio, che non può permettersi altro sistema sanitario che quello pubblico. Alla fine si è imposto Spottorno, che
ha ottenuto l'operazione in Spagna, in uno dei centri più prestigiosi della
capitale. Qui l'equipe medica è stata guidata dal medico chirurgo galiziano
Miguel Cabanela, che ha passato buona parte della sua vita professionale negli
Stati Uniti ed è considerato uno dei massimi esperti della chirurgia a cui si
è sottoposto il re (per questo Juan Carlos voleva essere operato negli USA, nel
Minnesota, nell'ospedale in cui lavora Cabanela).
L'operazione è andata bene, si diceva, e Cabanela ha spiegato che la
ricostruzione dell'anca del re verrà fatta in due tempi. L'infiammazione
causata dalla protesi infettata, infatti, risulta piuttosto estesa, per cui,
anche se i due germi, identificati con tre biopsie praticate la scorsa
settimana, non sono particolarmente aggressivi, Cabanela preferisce agire in
modo "conservativo e prudente".
Per sei settimane il re dovrà ricevere un trattamento antibiotico, quindi, dopo
due settimane senza antibiotici, verrà operato nuovamente, per inserire la
protesi definitiva; è probabile che sei settimane dopo quest'intervento Juan
Carlos potrà già camminare senza stampelle.
Nel frattempo il re potrà seguire un'agenda di lavoro "limitata":
potrà sì partecipare alle udienze a Palazzo e intervenire in atti ufficiali
nella capitale, non è conveniente che si sottoponga a viaggi in auto di molte
ore. E' già stato reso noto che non presiederà le manifestazioni del Dia de la
Hispanidad, il 12 ottobre, una delle giornate più importanti della Monarchia
spagnola, con sfilata militare per le strade di Madrid. Ed era già noto che non
sarà presente al Vertice Iberoamericano di Panama, che inizierà pochi giorni
dopo; in questo caso, nessuno rappresenterà la Spagna come Capo di Stato,
perché il Principe Felipe, non essendolo, non può presentarsi come tale. Ci
sono dibattiti in corso sull'opportunità dell'abdicazione di re Juan Carlos,
costretto a "dare priorità alla sua anca e non alle cose dello Stato",
sull'opportunità di definire il ruolo del Principe ereditario in casi come
questi, non essendoci nella Costituzione alcuna definizione sui suoi limiti.
Sono dibattiti che sia la Zarzuela che la Moncloa cercano disperatamente di
evitare: re Juan Carlos perché non pensa minimamente ad abdicare, Mariano Rajoy
perché non vuole ulteriori complicazioni a un quadro politico-economico-sociale
già complesso.
Ad attendere l'esito dell'operazione, in ospedale, c'erano la regina Sofia,
molto sorridente, l'Infanta Elena e i Principi delle Asturie. Sono tornati a
casa intorno alla mezzanotte ed è stato Felipe a spiegare ai media che tutto
era andato molto bene, secondo quanto gli aveva detto il dottor Cabanela, e che
oggi alle 12 ci sarebbe stato il primo comunicato dell'equipe medica. Mancava
Cristina, residente a Ginevra e allontanata dalla Famiglia Reale a causa degli
scandali del marito, ma l'immagine e il messaggio di unità è arrivato.
Pochi giorni fa, sulle
scale della Zarzuela, mentre aspettavano l'arrivo dei nuovi re d'Olanda in
visita ufficiale a Madrid, la regina Sofia ha dato un tenero bacio su una
guancia al marito: non succedeva da anni ed è stato molto interpretato. Soprattutto perché è arrivato pochi giorni dopo le dichiarazioni rilasciate da Corinna zu Sayn-Wittgenstein a Vanity Fair USA, sulla sua amicizia con il re, che
continua nonostante la distanza, e sullo stato di salute di Juan Carlos,
definito "un vecchio signore che lotta per stare bene". Un bacio con
cui la regina ha lanciato vari messaggi e tutti politici.
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