ROMA – Benetton sarà il tredicesimo marchio globale ad impegnarsi a eliminare le sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere entro il 2020.
L’azienda ha infatti annunciato tramite un comunicato di aver aderito al programma “Detox” lanciato due anni fa da Greenpeace. In questo modo il marchio trevigiano “si schiera in prima linea nello sforzo globale di tutto il settore tessile per eliminare definitivamente, entro il 2020, l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche lungo la catena di fornitura”, precisa la nota.
L’impegno preso dall’azienda riguarda tutti i marchi del gruppo: United Colors of Benetton, Undercolors of Benetton, Sisley e Playlife, venduti in 120 Paesi attraverso 6.500 punti vendita.
Il gruppo di abbigliamento di Ponzano Veneto riafferma così “il proprio impegno per il rispetto dell’ambiente e la sicurezza del consumatore”.
È già da qualche anno che i prodotti Benetton rispettano i più stringenti standard internazionali in materia di sicurezza. In particolare attraverso l’applicazione del marchio “eco safe”, la cui presenza sul cartellino di capi per bambini segnala che questi sono stati progettati nel rispetto di norme di sicurezza chimica e meccanica.
“Siamo una delle poche aziende in Italia ad applicare degli standard di produzione molto più restrittivi rispetto a quelli richiesti dalla legge dal punto di vista dell’uso delle sostanze tossiche nella produzione. Con il programma ‘Detox’ vogliamo andare oltre. L’obbiettivo è di eliminare del tutto l’uso di queste sostanze”, spiegano in azienda.
Aderendo al programma ‘Detox’, Benetton si impegna a estendere ulteriori misure di controllo lungo l’intera catena di fornitura: “Ciò consentirà il raggiungimento di standard ancora più elevati al fine di assicurare che nessun fornitore possa fare uso di sostanze chimiche anche solo potenzialmente pericolose per l’ambiente e la persona”, sottolinea il gruppo.
“Oggi Benetton diventa un leader globale nello sviluppo di alternative all’utilizzo delle sostanze chimiche pericolose. Questa vittoria tutta italiana arriva a brevissima distanza dall’impegno di marchi come Zara, Mango, Esprit e Levi’s”, si rallegra da parte sua il movimento ambientalista Greenpeace sul suo sito.