La terrazza del Ku de ta sulla baia di Singapore
Al 57° piano del Marina Bay Sands di Singapore, quando le porte dell’ ascensore-pallottola si aprono, si entra in un’altra dimensione: la terrazza del Ku de ta, un lounge club con disco bar e ristorante.
Ecco cosa si vede entrando:
- davanti al Ku de ta c’è la baia di Singapore con i più bei grattacieli illuminati della città (una cosa da fare invidia perfino a Hong Kong, che ha il più spettacolare skyline notturno del mondo)
- ai piedi del Ku de ta, cioè nelle acque della baia, c’è il “fiore di loto”, come viene chiamato l’Art Science Museum che è appunto fatto a fiore. E di fianco al “fiore di loto” c’è un’isoletta-boutique di una nota griffe di moda francese, un parallelepipedo irregolare di vetro e acciaio che nella notte brilla come un diamante.
- alla sinistra del lounge club (guardando la baia) c’è una piscina a sfioro lunga varie decine di metri, dove nuotano i fortunati e privilegiati clienti del Mrina Bay Sands Hotel, che a bordo piscina osservano la baia bevendo un drink
- alla destra del Ku de ta c’è una distesa di altri palazzi illuminati, fra cui uno a forma di pagoda cinese, e la gigantesca ruota panoramica
- alle spalle del lounge club c’è il più incredibile e innovativo parco di giardini verticali che sia stato mai realizzato sul pianeta: il Gardens by the Bay, con la sua quindicina di super-alberi a forma di fungo, alti decine di metri, e le sue due biosfere tropicali di vetro e acciaio. Un work in progress che riserverà altre sorprese.
- il tutto si trova in un edificio che ha la forma di una nave ma che è aereo, perché congiunge come un ponte, al 57° piano, i tre grattacieli del Marina Bay Sands.
Vi sembra abbastanza? A me sì. Oggi come oggi (del doman non v’è certezza) il Ku de ta è, secondo la mia discreta esperienza, il locale più cool dell’Asia.
Ne conoscete di meglio, cari lettori? Fatemelo sapere qui. (Ma prima leggete il post scriptum qui sotto)
Il Marina Bay Sands di Singapore con la “nave” del Ku de ta al 57° piano
POST SCRIPTUM: il mio Maestro, Tiziano Terzani (l’uomo che mi ha insegnato a osservare l’Asia) diceva che Singapore era “un incubo ad aria condizionata”. La prima volta che ci andai, 15 anni fa, in effetti non mi fece una gran bella impressione. Ma negli ultimi tre anni Singapore è cambiatissima, e decisamente in meglio. Non solo sul piano urbanistico: è l’atmosfera ad essere cambiata, da “job oriented” a “life oriented”. Chissà se anche Tiziano si sarebbe divertito al Ku de ta? Fra capitani di marina inglesi appena sbarcati dalla nave, modelle cinesi, blogger malesi, indiani che sembrano Peter Sellers nel film Hollywood Party, e stralunati tipi italiani come me. E poi lei: la baia con le sue mille e mille luci notturne…
Enjoy your night, Singapore.