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Bergamini, giallo evirazione : fu ucciso per motivi passionali?

Creato il 23 aprile 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Giuseppe Parente
Bergamini, giallo evirazione : fu ucciso per motivi passionali? Si fa sempre più calda, nonostante siano passati 23 anni, l’inchiesta che sta cercando di ricostruire quello che è accaduto il 18 novembre del 1989, quando fu ritrovato morto Donato Bergamini, centrocampista del Cosenza. 
La tesi ufficiale del suicidio è stata smontata dalle numerose perizie chieste dalla procura di Castrovillari che nello scorso mese di luglio, ha riaperto il caso, ipotizzando l’omicidio volontario, sulla base di un memoriale, presentato dall’avvocato Eugenio Gallarani. 
Un memoriale di oltre 200 pagine, che ha portato alla luce nuove prove ed ha analizzato le prove incredibilmente sottovalute o quasi ignorate nel corse delle indagini. 
Tra i documenti prodotti dall’avvocato, vi è una carta dell’autopsia del corpo del giovane Bergamini, effettuata nel 1990, dal professore Avato che riteneva non compatibile il trascinamento del corpo raccontato dall’ex ragazza del calciatore. 
Intorno agli atti nella giornata di domenica 22 aprile c’è stato un duro botta e risposta tra il Quotidiano di Calabria, che ha pubblicato la notizia dell’evirazione di Bergamini poi morto dissanguato, citando il lavoro di Avato, ed il Procurato della Repubblica, Franco Giacomantonio, il quale afferma che l’ipotesi dell’evirazione come atto di soppressione volontaria non c’è in nessuna carta. 
Bergamini, giallo evirazione : fu ucciso per motivi passionali? Il magistrato preferisci concentrarsi su fatti certi, in grado di ribaltare una verità durata oltre 22 anni. L’evirazione smentita dovrebbe portare ad un movente legato alla vita sentimentale del giocatore. 
Il privato di Bergamini, infatti, è la pista sulla quale si stanno concentrando le indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri che stanno ricostruendo il caso per dare un volto agli assassini. Nelle prossime settimane, grazie al prezioso lavoro svolto dal nucleo investigativo dei Carabinieri, verrà consegnata una relazione finale in procura. 
Si partiva, ad onor del vero, da un quadro, che dava poco credito al suicidio, con il giocatore che si butta sotto il camion, finendo trascinato per diversi metri. 
Una verità, quella del suicidio, che ha resistito per 22 anni, nonostante il racconto di Isabella Internò, fidanzata del calciatore, e del camionista fosse contraddittorio. Ora alle nuove prove, raccolte dall’avvocato della famiglia Bergamini, si sono ag-giunte la perizia del Ris e gli altri pareri medico legali chiesti dalla procura dai quali si evince che Donato Bergamini, è stato ucciso, il suo corpo non è stato mai trascinato ed il camion gli è passato sopra quando era già morto. 
Quindi qualcuno lo ha ammazzato, forse dopo un litigio o un chiarimento finito male ed ha simulato un suicidio per alterare la scena del delitto e farla franca. L’unico dubbio e il perché c’è voluto tutto questo tempo. 
Evirazione o non evirazione, il procuratore Giacomantonio, nei prossimi giorni, potrebbe dare un impulso decisivo all’inchiesta, contestando fatti precisi a chi era presente al momento della morte di Bergamini.

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Donato Bergamini, Cosenza, procura, suicidio, omicidio, Quotidiano di Calabria, Carabinieri, evirazione, Notte Criminale, Giusepppe Parente


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