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Bergson

Creato il 16 settembre 2011 da Patrizia Poli @tartina

Oltre alla perfetta corrispondenza della situazione (un linciaggio di paese) si ha un identico disprezzo per la massa che, in “The Adventures of Huckleberry Finn” è fermata da un solo uomo, mentre in “X-ing a Paragrab” vuol far violenza a tutti i costi, a prescindere dall’oggetto.

Riassumendo, pur non ritrovando in Poe i personaggi tipici dell’umorismo americano, si riscontrano nella sua produzione alcune caratteristiche di quest’umorismo:

ambienti di sapore americano

la frode

il tall tale

procedimenti tecnici come l’uso di grafie errate o citazioni a sproposito

Per quanto riguarda la collocazione dell’umorismo di Poe all’interno di una teoria generale della comicità, possiamo senz’altro farlo rientrare nel comico Bergsoniano. Bergson basa gran parte della sua teoria del comico sul concetto di rigidità, rigidità che spazia dall’ambito fisico (chi scivola sulla buccia di banana cui non ha fatto attenzione) a quello spirituale (la rigidità dell’idea fissa e del vizio incorreggibile.)

Il protagonista di “The Spectacles” compie il suo madornale errore e viene gabbato dalla vecchia Lalande per vanità. Egli è risoluto a non portare gli occhiali, crede che tutti ignorino la sua fortissima miopia che è invece di dominio pubblico. Bon Bon è affetto dal vizio del bere e non sa rinunciare alla possibilità di compiere un buon affare. Il duca dell’Omelette è goloso e superbo. L’editore di X-ing a Paragrab è cocciuto ed estremamente irascibile.

Bergson pensa che la società debba isolare con lo scherno e punire i difetti dei singoli. Questo è ciò che fa Poe. Tutti i difetti e le manie dei suoi personaggi umoristici li rendono ridicoli e provocano le loro disavventure, anche se generalmente queste si risolvono per il meglio. Più che mirare alla correzione della società, sembra Poe usi i difetti dei suoi personaggi per far scattare l’intreccio, il che è ciò che maggiormente lo interessa. Poe disprezza la società, a nostro avviso non spera di riformarla, ma si diverte parecchio a riderci beffardamente sopra.

Patrizia Poli

Si conclude qui questa serie di note su un aspetto marginale, ma particolare, della produzione di Edgar Allan Poe.


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