Magazine Cultura
Van Sant non si ritrova molto nella comunità di Promised Land: ogni tanto ci mette una nuvola che scivola veloce su un prato, ma il più delle volte preferisce filmare con rispetto la calma di una terra sonnacchiosa che non ha nulla da dare, ma al massimo molto da trattenere. Per una volta, infatti, l'intruder della tradizione americana, il diverso che arriva nel paesino a sconvolgere le cose, non solo non fugge via, non solo non cambia le cose (visto che nulla si smuove, nemmeno dopo la battaglia contro il sedicente gruppo ambientalista), ma finisce per fermarsi e mollare il lavoro, finisce per diventare qualcun altro, o forse solamente se stesso, né redento né redentore e semplicemente uomo libero in grado di decidere per se stesso e lasciare agli altri lo stesso privilegio.
Promised Land, in un mondo circondato da colline, chiuso ma non soffocante, oppone forze in contrasto tra di loro, racchiude conflitti che segnano la società americana contemporanea, ma alla fine di tutto non innesca nessuna miccia, non fa deflagrare alcuna tensione latente. Sarebbe stato più bello, ma anche più banale, siccome ancora una volta avremmo fatto notare gli scheletri nell'armadio nascosti nella provincia americano e quanto c'è di marcio sotto una torta di mele. Al contrario, invece, il film trova nella propria immobilità di sguardo e di idee la pura e semplice normalità del tempo che scorre (questo sì, un tema tipicamente di Van Sant), lasciando da parte qualsiasi idea di sconfitta o redenzione, qualsiasi scontro tra bene e male. La terra promessa, insomma, è ancora lì, e da secoli non ci sono più frontiere da oltrepassare. O forse non c'è mai stata, e tutto quello che abbiamo è qui, in un mondo chiuso e povero che ciascuno, anche chi è parecchio lontano da noi, può trasformare nella propria terra privata. O forse no, forse una terra promessa non c'è mai stata e tutto quello che abbiamo è qui, in un mondo chiuso e povero che ciascuno di noi, anche quelli che non conosciamo e non capiamo, possono trasformare nella loro terra privata.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Anteprima: So che ci sei di Elisa Gioia
So che ci seidi Elisa GioiaPrezzi Cartaceo: € 18,50 Ebook€: 9,99Pagine 406Pubblicato a giugno 2015ISBN 978-88-566-4445-6C’è qualcosa di peggio che essere tradit... Leggere il seguito
Da Madeline
CULTURA, LIBRI