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Berlusconi-Agnelli: le colpe dei padri "non" ricadono sui figli

Creato il 10 maggio 2012 da Ilrattodellospazio
Marina Berlusconi, dalle pagine del giornale dello zio che poi in realtà è del padre, attacca De Benedetti e dichiara: "non è affatto vero, contrariamente a quanto sostiene l’ingegner De Benedetti, che la Mondadori era nostra e ci è stata portata via corrompendo un giudice. La sentenza della Corte d’Appello di Roma che annullava il lodo Mondadori, dando poi origine a tutta la vicenda, fu emessa da un collegio di tre giudici. Uno di loro venne successivamente ritenuto colpevole di corruzione, a conclusione di una vicenda processuale assai controversa che vide alternarsi assoluzioni e condanne".Per la precisione abbiamo il giudice relatore (Metta) condannato in via definitiva (Cassazione) per corruzione, e ben tre avvocati Fininvest (di "papà" cara Marina) ovvero Previti, Acampora e Pacifico condannati anche loro in via definitiva per corruzione giudiziaria. "Papà" se l'è cavata per le attenuanti generiche riconosciute che gli hanno fatto scattare la prescrizione.Più o meno contemporaneamente Andrea Agnelli, presidente della Juventus, orgogliosamente fa issare le bandiere della Juventus col la stella del 30° scudetto. Ovviamente non riconoscendo le sentenze che hanno accertato che (almeno) due scudetti erano stati comprati dall'allegra combriccola di Moggi & C., condannati in via definitiva ed espulsi per sempre dal calcio. Squadre condannate, testimonianze, confessioni, intercettazioni, squalifiche, retrocessioni... il giovane rampollo della dinastia Agnelli non riconosce niente di tutto ciò.Per lui la storia deve essere riscritta.Come per Marina Berlusconi.E' come se il figlio di Hitler asserisse che suo padre dell'Olocausto non ne era a conoscenza. Come se Zidane si vantasse di aver vinto la finale mondiale. Come se l'Austria pretendesse indietro il Triveneto perchè ha vinto la prima guerra mondiale. O il pronipote di Annibale pretendesse di essere, almeno, presidente della repubblica.Eppure, per quanto il calcio e la sua giustizia siano questione assai marginal irispetto a quelle che riguardano i Berlusconi, l'atteggiamento degli Agnelli è assai più grave, perchè è completamente fuori legge. Si possono contestare le sentenze (anche se, una volta definitive, sarebbe meglio lasciar posare la polvere), ma negarle e fregiarsi di due titoli che sono stati riconosciuti truffaldini da fior di sentenze inappellabili significa mettersi fuori da qualsiasi regola. Cosa aspetta la giustizia sportiva a reagire?

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