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Berlusconi assolto: un lavacro purificatorio per le vecchie colpe?

Creato il 18 luglio 2014 da Alessandromenabue
Berlusconi assolto: un lavacro purificatorio per le vecchie colpe?Berlusconi è un condannato per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita e creazione di fondi neri.
Ha goduto della prescrizione per diversi casi di falso in bilancio (dalla Fininvest all'acquisto di Lentini), per corruzione giudiziaria, appropriazione indebita, finanziamenti illeciti ai partiti (per la precisione il PSI di Craxi) e rivelazione di informazioni coperte da segreto istruttorio (inchiesta Bnl-Unipol)
E' stato aministiato per i reati di falsa testimonianza (P2) e ancora una volta di falso in bilancio.
Ha ottenuto due assoluzioni per intervenuta modifica (leggasi depenalizzazione) della legge sul reato di falso in bilancio. Modifica apportata dal suo governo nel 2002.
Nel 1961 ha avviato la sua sfavillante attività imprenditoriale grazie a una fideiussione della Banca Rasini, principale istituto usato dalla mafia per riciclare il denaro sporco e che vantava clienti di alto lignaggio, da Totò Riina a Bernardo Provenzano.
Questa banca (il cui procuratore generale era Luigi Berlusconi, padre di Silvio) intratteneva solidi rapporti d'affari con noti fiorellini di campo quali Michele Sindona, Licio Gelli, Roberto Calvi e monsignor Paul Marcinkus, presidente dell'indebitatissimo IOR.
Berlusconi era possessore della tessera 1816 della P2, la loggia massonica deviata guidata dal maestro venerabile Licio Gelli, coinvolta a vario titolo in alcune bagatelle degli anni '70 come il golpe Borghese e la strage dell'Italicus.
Berlusconi non è mai stato in grado di figuare i sospetti riguardo ai presunti contributi ricevuti dalla mafia per fondare la Fininvest.
Proprio in quegli anni Silvio conosce e stringe un sodalizio decennale con Marcello Dell'Utri, da poco condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
E' proprio l'amico Marcello che presenta a Berlusconi il giovane mafioso palermitano Vittorio Mangano che all'epoca ha già collezionato tre arresti, diverse denunce e alcune condanne: Silvio resta talmente colpito dalle ottime credenziali del picciotto siciliano che decide di prenderlo a servizio presso la sua residenza. Ufficialmente Mangano lavora come stalliere, in realtà funge da protettore e garante della famiglia Berlusconi: la sua presenza tutela Silvio e i suoi cari dai possibili tentativi di rapimento a scopo di estorsione che all'epoca la mafia portava a termine nel milanese. Dopo l'esperienza ad Arcore, Mangano farà carrierà e diventerà capomandamento della famiglia di Porta Nuova durante gli anni delle stragi del 1992 e 1993.
Ancora prima di scendere in campo, Berlusconi ha sfruttato la politica per tutelare i suoi interessi imprenditoriali: nel 1984, grazie al solerte intervento dell'amico Bettino Craxi, all'epoca Presidente del Consiglio, salva le sue televisioni dall'oscuramento ordinato dai pretori di Milano, Roma e Pescara. Craxi arriva perfino a porre la questione di fiducia su quello che è da considerare il primo decreto salva-Silvio. Da allora le televisioni di Berlusconi continuano a trasmettere grazie ad una serie di concessioni di carattere transitorio. Sono passati trent'anni.
Dopo il suo ingresso in politica Berlusconi è stato oggetto di ventennali polemiche sul suo conflitto di interessi, uno dei più abominevoli del mondo. Più volte sono state annunciate leggi volte a risolvere la questione, nessuno le ha mai viste. Nemmeno nei dieci anni di governo del centrosinistra che anzi si è sempre ben guardato dal disturbare gli affari dell'amico Silvio.
Condoni fiscali, depenalizzazione del reato di falso in bilancio, lodo Alfano, lodo Schifani, legge Gasparri, scudo fiscale, abolizione della tassa di successione, limitazione sull'uso delle rogatorie internazionali, riduzione dei tempi di prescrizione: sono solo alcuni dei provvedimenti ad personam promulgati dai governi Berlusconi.
In compenso oggi Silvio è stato assolto in appello dall'accusa di essere un pappone matricolato. E allora tutto il suo passato passa in secondo piano. Un assoluzione che è lavacro per le vecchie colpe: giusto quindi continuare a confrontarsi con lui quale padre riformatore. Di più: a questo punto non sarebbe così scandaloso concederlgi la grazia. E magari decorarlo con una medaglia al valor civile per gli innumerevoli atti che tanto lustro donarono al nome e al prestigio della Patria.

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