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Berlusconi chiude sul coordinatore unico dopo proteste

Creato il 14 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Berlusconi getta acqua sul fuoco delle polemiche dentro Forza Italia. Il partito infatti si era spaccato sulla possibilità di nomina di un coordinatore unico nella persona di Giovanni Toti, direttore del Tg4 e persona fedele di Berlusconi, ma avversa dall’ex coordinatore del Pdl Denis Verdini e da altri. Il Cavaliere ha dichiarato che “non c’è mai stata alcuna intenzione di procedere alla nomina di un coordinatore unico di Forza Italia, figura peraltro non prevista dallo Statuto del nostro Movimento”.

Un tentativo di spegnere le polemiche, quindi, anche dopo la dichiarazioni più dura arrivata proprio da Raffaele Fitto, che aveva lanciato negli scorsi giorni un appello pubblico a Berlusconi, chiedendo di fermare le pratiche per la nomina di Toti a coordinatore unico di Forza Italia. L’appello era stato lanciato con forza da Fitto dalle colonne del Corriere della Sera, ponendo quindi pubblicamente la preoccupazione per la nomina di un “nuovo” a capo di un partito che vede sempre i falchi ondeggiare tra il sostegno senza se e senza ma a Berlusconi e il timore di perdere importanti incarichi all’interno dell’organizzazione della nuova Forza Italia.

“Sarebbe un errore politico grave quello di mortificare un intero gruppo dirigente, di issare alla testa del movimento un giornalista certamente perbene, certamente capace, verso il quale non nutro sentimento diverso dalla stima, ma che credo debba quantomeno dimostrare quale contributo possa dare a Forza Italia”. Un appello poi, quello di Fitto, a non seguire “Renzi sul terreno del giovanilismo, ma dei contenuti. Sul territorio abbiamo una valanga di bravi amministratori, sindaci, consiglieri regionali, gente capace ed onesta. E anche a livello nazionale i nostri parlamentari andrebbero conosciuti, valorizzati e incoraggiati”. L’appello si conclude poi con una sorta di avvertimento: “so che in tanti la pensano come me e mi auguro che anche altri, ora, sostengano in pubblico quello che dicono in privato”.

L’ex delfino del Cavaliere è quindi uscito allo scoperto e Berlusconi è stato costretto a ratificare parzialmente quella che sembrava una decisione presa. La nota del Cavaliere appare come un tentativo di raddolcire le acque, con il riferimento all’obiettivo di Forza Italia, che si deve “dotare di una nuova organizzazione e valorizzando tutta la classe dirigente che in questi anni, e particolarmente negli ultimi mesi, ha dimostrato di saper condurre straordinarie battaglie politiche, affiancandomi nelle fasi più drammatiche della vita politico-istituzionale del Paese”.

Una mano tesa alla vecchia guardia quindi, ma senza dimenticare che “le nostre vittorie del futuro”, come ha concluso Berlusconi, “risiederanno proprio nella capacità di Forza Italia di rimanere un movimento aperto, determinato a riportare il centrodestra al governo del Paese”.


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