Berlusconi e la sfiducia: non mi vergogno di essere italiana

Creato il 14 dicembre 2010 da Martatraverso
Elenco di alcune mie riflessioni dopo la triste giornata politica di oggi.
Penso che una vittoria per tre voti non è una vittoria.
Penso che tre donne che rinunciano a vivere in famiglia le ore prima del parto per qualcosa in cui credono siano un bell'esempio.
Penso che un cambio di bandiera improvviso si possa giustificare solo di fronte a una minaccia grave, solo di fronte alla paura.
Penso che chi compra voti con l'arma della minaccia e della paura merita solo pena.
Penso che il mio partito non era lì, e per oggi è stato meglio così.
Penso che alle prossime elezioni, che siano a marzo o fra tre anni, il mio partito ci sarà.
Penso che il Pd dovrà abbandonare l'ideologia del centro sinistra. Dovrà scegliere se essere di centro o essere di sinistra.
Penso che il Pd debba tenere a mente le parole di Corrado Guzzanti: il primo partito in Italia a fare le primarie, il primo partito al mondo a perderle.
Penso che Di Pietro non abbia nulla per cui colpevolizzarsi.
Penso che la violenza e gli insulti gratuiti non portano mai a niente.
Penso che i giovani dovrebbero manifestare in difesa di ciò in cui credono, e non contro a ciò in cui credono gli altri.
Penso che una vittoria non vale nulla, né per tre voti né per trecento, se la persona che li ottiene è malata.
Penso che quella persona sia malata da tempo, ma che lo neghi persino a se stesso.

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