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Berlusconi lascia e Monti arriva

Creato il 12 novembre 2011 da Alessandrobaldini
Quella che si apre per l'Italia a tutti gli effetti è una fase di transizione che bisogna ancora capire a cosa porterà, Silvio Berlusconi dopo l'approvazione del Ddl stabilità, come promesso lascia la presidenza del consiglio.
Mario Monti avrà un compito molto difficile, creare una squadra di governo in tempi molto brevi e che sia subito operativa, un governo di tipo tecnico che dovrà traghettare il paese vero una fase provvisoria di dopo Berlusconi.
Questo accade mentre i mercati seguono con grande attenzione le vicende politiche del paese, e gli stessi partner europei guardano, cercando di cogliere un segnale che faccia intravedere quelle che saranno le future scelte.
Ma in in questo momento nessuno lo sa, probabilmente neanche lo stesso Monti, che una volta creata la sua squadra di lavoro, dovrà operare in modo tale da ricomporre le fratture di un  paese profondamente lacerato.
La parola d'ordine che accompagna le giornate italiane oggi è confusione, una confusione di tutti contro tutti, di tutti che criticano tutti, di tutti che dicono a tutti che bisogna fare qualcosa, ma il problema è tradurre questo qualcosa in atti concreti.
L'imperativo che accompagnerà l'azione futura di questo governo tecnico-di transizione, o comunque lo si voglia chiamare, dovrà essere quello di una azione estremamente incisiva, perchè il paese ne ha bisogno.
Azioni incisive che vadano al cuore dei problemi per il tempo a disposizione che questo governo avrà, preparare il terreno di quelle azioni e decisioni che spianeranno la strada alle possibili elezioni.
Bisognerebbe anche domandarsi se in questo momento il paese Italia è in grado di affrontare delle elezioni, se la gente ha un chiaro orientamento di quelle che saranno le scelte di voto e dei politici adibiti a governare.
Ma nella mente di tutti, al di là delle diversità, al di là degli schieramenti è chiara una cosa, o almeno si spera che lo sia, il tempo corre veloce, il tic tac implacabile della crescita ferma e dell'Unione Europea incalzano.
Le scelte future saranno decisive, determineranno quelli che saranno i problemi futuri e le possibili soluzioni, non ci sarà spazio per l'improvvisazione e la leggerezza, perchè più che mai ora è il tempo della azione.
Tutti si aspettano segnali che vadano nella direzione giusta, segnali che si è presa consapevolezza non solo della crisi, ma anche delle possibili soluzioni da mettere in atto per poterla superare al meglio.
La domanda vera è come queste soluzioni che bisognerà mettere in atto, peseranno sugli italiani, se il prezzo da pagare sarà equo per tutti o sbilanciato a sfavore di alcuni e a favore di altri.
Tutti si chiedono come peseranno le soluzioni che bisognerà mettere in atto, buona serata Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini
  

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