Photo credit: European People’s Party – EPP / Foter / CC BY
Dopo giorni di silenzio e di reclusione, Silvio Berlusconi torna all’attacco, con toni più caldi che mai. Lo fa alle sei di oggi pomeriggio, con un videomessaggio che viene trasmesso sulle principali reti di televisione italiana. I temi trattati attingono al repertorio classico del leader del Partito delle Libertà (ormai quasi Forza Italia): in primis l’attacco alla magistratura, il “braccio armato” della sinistra italiana che avrebbe come missione quella di realizzare per via giudiziaria il socialismo (parole di Berlusconi). Il vittimismo colora la cronologia degli attacchi della magistratura tracciata da Berlusconi, che pur davanti allo sfacelo di un Partito Democratico sempre più in difficoltà riesce a parlare della sinistra italiana come una sorta di personificazione del male. Definendo la sentenza Mediaset « ridicola », il presidente del Pdl getta benzina sul fuoco sferrando i suoi attacchi contro la magistratura, le istituzioni, gli avversari politici. Un comportamento definito da Epifani « irresponsabile e sconcertante ». Dopo le accuse e le proclamazioni di innocenza («io non ho commesso alcun reato, io non sono colpevole di alcunché, io sono assolutamente innocente »), Berlusconi rilancia la sua figura e quella della fenice-Forza Italia, che pare rinascerà dalle sue ceneri. Si autodefinisce un uomo di Stato, di sport, l’unico uomo che è riuscito a frenare l’inarrestabile avanzata della sinistra dell’invidia e dell’odio che non ha mai saputo diventare social democratica. Auspica un centrodestra portatore di valori cristiani, di libertà e di amore, perché «Forza Italia non è un partito, è un’idea […].Forza Italia è l’ultima chiamata prima della catastrofe». E, soprattutto, lancia un messaggio forte, chiedendo a tutti gli ascoltatori di scendere in campo per combattere questa giustizia, questa sinistra. E promette agli elettori, a quegli elettori che hanno sempre dimostrato di essere la maggioranza degli italiani, che resterà in campo, decaduto o meno. In men che non si dica, il videomessaggio di Silvio Berlusconi dà inizio alla campagna elettorale di Forza Italia. Non è da prendere sotto gamba, questa uscita pubblica di Silvio Berlusconi. Al di là dei toni sensazionalistici, a volte addirittura folkloristici, Berlusconi si prende la responsabilità – in una situazione difficilissima per il nostro paese – di cavalcare l’insofferenza, la delusione, trasformando una difesa pubblica in un’arringa populista che non sembra certo andare nella direzione di una politica responsabile e condivisa con il centrosinistra. E se il senatore Zanda definisce l’ex premier “un disco rotto”, i fedelissimi di Berlusconi fanno quadrato intorno al leader, dicendosi pronti a riprendere la battaglia. Forse il governo Letta non è caduto, stasera, ma è certo ben lontano dall’essere saldo. In attesa del voto finale della Giunta, che dovrebbe pronunciarsi intorno alle 22 in merito alla decadenza di Berlusconi, la macchina Forza Italia inizia a scaldare i motori.