Bermuda Senza Triangolo - Parte Seconda

Creato il 02 luglio 2012 da Basilicoandketchup
Mi sono dimenticata di dirvi che alle Bermuda ci sono andata con la nave. Chi mi segue da un po' sa della mia atavica paura di volare, e della mia fissazione della traversata transatlantica in nave. Quindi, che c'e' di meglio di una quattro giorni di nave (A/R) come preparazione alla "grande impresa"? Non ero mai stata su una di queste grosse navi che fanno la spola da Boston a King's Warf e devo dire che e' stata una piacevolissima esperienza. Non priva di sorprese come le balene nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico o la tempesta tropicale.
Una cosa che mi ha meravigliato molto e' che assolutamente non c'era traccia del famoso "triangolo delle Bermuda". Intendo dire che proprio nessuno ne parlava, non c'era nessun cartello o informazione turistica. Pensavo che un'occasione del genere, per farsi pubblicita' e soldi non poteva non essere sfruttata. Forse il motivo e' che il triangolo, anche se prende il nome dalle Bermuda, in realta' non le comprende. Infatti la "zona incriminata" e' al di sotto delle Bermuda, arriva fino alla Florida e al Portorico. La leggenda vuole che questa parte di oceano, inizialmente soprannominata “Il Triangolo del Diavolo” inghiotta navi e aerei, facendo loro  perdere l'orientamento e terminare il carburante. Le teorie che spiegherebbero gli strani fenomeni si avvalgono dell'aiuto alieno, di strani esseri marini giganti, di alghe assassine o di gas metano prodotto nelle profondita' dell'oceano che renderebbe diversa la densita' dell'acqua e dell'aria e conseguentemente il naufragio della nave e lo schiantarsi dell'aereo. Insomma, chi piu' ne ha piu' ne metta. Ufficialmente pero', questo tratto di mare non risulta piu' pericoloso di altri in quanto il numero di incidenti registrati e' pressappoco lo stesso.
Un'altra delle cose tipiche delle Bermuda sono proprio i...bermuda, ovvero i calzoncini al ginocchio  dai colori pastello che qui vengono indossati con giacca e cravatta dagli uomini d'affari. Sull'isola ho imparato che "nonostante rappresentino il simbolo nazionale di Bermuda, i mitici calzoncini sono nati in realtà a Londra e furono i marinai della Royal Navy i primi a indossarli. Sebbene questa tradizione sia recente e d’importazione, la loro produzione è sottoposta a precise regole: devono arrivare a 7,5 cm sopra il ginocchio, avere l’orlo cucito a mano, due tasche davanti e i passanti per la cintura.I bermuda possono essere di svariati colori ma è necessario abbinarli alla calza giusta, i bermuda hose, alti fino al polpaccio e con risvolto d’ordinanza, una camicia in Oxford rigorosamente botton down, cioè a manica corta e di colore bianco o azzurro, e ai mocassini con nappe. Per completare la tenuta ufficiale occorrerebbe un blazer dai bottoni dorati, preferibilmente con lo stemma del club d’appartenenza di chi lo indossa"Se volete acquistare un paio di veri bermuda, l’indirizzo giusto è "The English Sports Shop" al 49  di Front Street, ad Hamilton.

Ed ora vi propino qualche altra foto! Enjoy!


Horseshoe Bay.


St.George all'arrivo.


I comignoli di calce bianca di St.George.


Le tipiche casette color pastello di St.George.


Tra cielo e mare lungo il molo.



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