Ha voluto tenere dritta la barra del timone di una barca che, era prevedibile, sarebbe andata incontro ad una se la barca punta verso una burrasca mortale i rischi sono due: o l'ammutinamento, con l'intento di prendere la guida e e virare evitando la tempesta (e oggi ne abbiamo avuto un assaggio nelle votazioni per il Quirinale) o l'affondamento, e se la barca affonda si finisce in acqua tutti.
bufera. Ma sulla barca ci stanno equipaggio e passeggeri. Cioè, gli esponenti del partito e i suoi elettori. Non si scappa. E
Il mancato passo indietro del segretario, quando ancora era in tempo, ha allargato la dissenso già presente nel partito, ma nelle ultime ore sta coinvolgendo anche una parte del partito e dell'elettorato che fino a poche settimane fa era ancora fiducioso in Bersani.
Ne scrivevo ieri su Intervistato.com: i litigi, lo scontro all'interno del partito, l'ostinazione delle sue componenti a voler perseguire senza se e senza ma le proprie idee - e la base?- sta finendo per disorientare l'elettore. Personalmente mi trovo in questa situazione di assoluta incapacità di decifrare la direzione che il PD e le sue componenti vorranno intraprendere nei prossimi giorni, settimane, e mi spaventa.
Oggi il Franco Marini che dopo la votazione non ha inteso fare un passo indietro mi ha ricordato una storia recente, una ostinazione che in queste settimane mi ha disturbato e che mi ha trovato contrario: quella di Bersani e del suo passo indietro mancato. Ed è il motivo della sconfitta oggi di Marini, come candidato condiviso, nella prima chiama per l'elezione del Presidente della Repubblica. Ma è anche di fatto la sconfessione della strategia bersaniana per il PD.
Speriamo che le prossime ore portino consiglio.
Matteo Castellani Tarabini | @contepaz83