La notizia positiva è che i Radicali sono finalmente stati cacciati dal centrosinistra, come annuncia Emma Bonino. Quella cattiva è che hanno avuto contatti con il leader del centrodestra. Tuttavia, se già contavano poco (hanno sempre contato poco) a sinistra -area tradizionalmente più anticlericale- è veramente improbabile che le loro idee laiciste possano trovare molto più spazio a destra, tradizionalmente molto più vicina alla Chiesa.
Si capisce dunque la reazione stizzita del povero Raffaele Carcano, impiegato part-time, cultore di musica tribale, sedicente "studioso delle religioni" e riferimento italiano del razionalismo ateo, che non può fare altro che prendersala con il leader del centrosinistra, reo di essersi dichiarato "laico adulto" e aver promosso una sana, naturale e ovvia idea di laicità. Attacca Carcano: "Bersani [...] non ci ha fatto una gran bella figura. [...] Il vezzo di aggiungere aggettivi alla parola "laicità" tracima oramai da ogni dove". Il primo militante dell'UAAR ne approfitta per accanirsi anche contro Sarkozy, Ratzinger e Vannino Chiti, "un altro peso massimo del Pd". Purtroppo per lui l'ateismo di Stato in Italia non c'è mai stato e mai ci sarà.
Pierluigi Bersani in realtà ha detto cose sacrosante e lo stesso ha fatto il vicepresidente dei senatori Pdl (ed ex radicale) Gaetano Quagliariello. Il primo, incontrando il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Rino Fisichella, si è dichiarato "laico adulto" : "Per noi lo Stato è laico, per distinguerlo dallo Stato etico o confessionale. Ma laico non significa Stato agnostico, neutrale o solo tollerante, poiché la convivenza presuppone che vi siano codificati alla base dei valori condivisi. Il relativismo assoluto è la 'bomba N' della convivenza". E sul ruolo del cristianesimo in Europa: "Non ho nessuna difficoltà a riconoscere la matrice cristiana europea".
Quasi contemporaneamente Quagliarello invece afferma correttamente: "Io ho sempre pensato che il principio della centralità dei valori cristiani, l'incontro tra credenti e non credenti, fosse una conquista più importante dell'unità politica dei cattolici tout court. E' solo grazie al pluralismo che i cattolici non sono più irrilevanti. In questo paese i cattolici sono stati irrilevanti negli anni Settanta, cioè quando esisteva la Democrazia cristiana. Si perdevano tutte le battaglie: aborto, divorzio... Un tempo dire "laico" equivaleva a dire "anti cattolico", oggi abbiamo invece conquistato un nuovo senso alla parola laicità. Abbiamo abbandonato il braccio secolare della Dc per parlare direttamente dal pulpito. L'Italia è uno di quei luoghi dove l'ideologia dominante del positivismo non ha trionfato".