Il centrosinistra, secondo le ultime notizie, è primo alla Camera ma il primo partito è il M5S. Il Pdl festeggia, però non ha maggioranza. Al Senato domina l’incertezza.
Il centrosinistra non vuole il ritorno alle urne: lo stesso Vendola ha dichiarato a sky che in Parlamento bisogna conoscersi e capirsi. Ha mostrato ottimismo, come Enrico Letta.
Dunque il centrosinistra cercherà di formare una maggioranza, sarà una maggioranza non certo forte, ma potrebbe avvalersi di accordi al Senato e alla Camera per far passare col M5S un programma che si potrebbe riconiugare ora. Il M5S in parte ha diffuso una cultura ambientalista e in altra parte combatte i privilegi. C’è una possibilità d’incontro sulle cose da fare con un centrosinistra meno dipendente da Monti e dai vecchi poteri?
L’alternativa alla mancanza di intesa e di governo sarebbe disastrosa. Il fiscal compact resta in vigore con il pareggio di bilancio. Il che significa una pesante austerità. Cioè proprio quello che secondo il New York Times gli italiani non vogliono assolutamente.
Di sicuro il prossimo congresso del Pd non avrà pietà per chi non riesce mai a vincere bene quando è favorito. Molti guardano già a Pippo Civati segretario.
In questa prospettiva, svecchiando con energia la classe dirigente, il Pd ha più filo da tessere del Pdl che dipende interamente dal 76enne Berlusconi, per quanto Libero scriva che è immortale.
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