L'Orecchio di Dionigi - V sec. a.C.
Dionigi di Siracusa (ca. 430-367 a.C.) era noto come un tiranno brutale, tuttavia fece di Siracusa la città più potente a ovest della madrepatria. Il suo nome, o piuttosto il suo orecchio, è sopravvissuto in modo eponimo nella famosa grotta a forma di "esse", somigliante alla coclea di un enorme orecchio umano. La grotta è lunga circa 64 metri e alta più di 21, ed è sovrastata da un canale stretto, uniforme, dell'altezza di un paio di metri. Le singolari proprietà sonore della grotta sono state studiate dal fisico acustico Wallace Clement Sabine:
Quando la grotta ci viene mostrata dal basso, il suo riverbero notevole richiama la nostra attenzione. Quando ci troviamo in alto, la nostra attenzione è richiamata dalla possibilità di udire qualsiasi cosa venga detta in qualunque punto del sottosuolo. Si dice che il tiranno Dionigi [...] progettò le sue prigioni in modo tale che da alcuni punti nascosti di osservazione egli non solo poteva vedere tutto, ma anche, grazie a un progetto acustico impressionante, ascoltare ogni parola, anche quando veniva appena bisbigliata.
(da Collected Papers on Acoustics)
Non vi sono prove che la grotta fosse realmente una prigione.
Tuttavia l'Orecchio di Dionigi costituisce il prototipo di tutte le scoperte successive nell'ambito della sorveglianza acustica da parte dello stato, attraverso secoli di curiosità architettoniche mirate a scoprire i tradimenti mediante tubi di ascolto fino ad arrivare alla realtà dei microfoni nascosti e delle derivazioni illegali nel nostro tempo.
Tratto da "Orecchie aperte" di Murray Schafer, p. 32. In Paesaggi sonori. Musica, voci, rumori: l'universo dell'ascolto
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