Stamattina, sul corso principale del paese, ho incontrato una ragazza, non esattamente una mia amica, però ci conosciamo e ci salutiamo sempre con piacere.
Lei è più giovane di me e anche molto carina: magra, capelli lisci e lunghi, ma soprattutto, quello che ha lasciato l’amaro nei miei pensieri è stato il confronto che ho fatto io dopo.
Non un confronto esteriore, quello in genere non lo faccio quasi mai, ma di stili di vita. Lei appartiene alla “buona e bella società”, la sua famiglia è benestante e lei, tanto per non sentire troppo il distacco, si è sposata con un uomo ancora più benestante. Vive con i suoceri, cioè nella stessa villa, loro al piano di sotto, il marito è, almeno all’apparenza, un uomo tranquillo e gentile.
Parlando, del più e del meno, lei si è fatta sfuggire delle considerazioni sui suoi suoceri: -”brave persone, ma invadenti”!-
Ora i suoi suoceri saranno pure invadenti ma, è qui nasce il confronto, non possono mai superare l’invadenza e, soprattutto, i modi di mia suocera. Parlando con lei mi sono sentita come una cenerentola di paese: imbruttita dal rancore, “invidiosa” di chi vive nel lusso, vittima di una cultura della sottomissione.
Certo, lo so, non bisogna guardare le vite degli altri in questo modo, ognuno deve valorizzare quello che ha, ecc. ecc., ma credo sia umano, forse anche tipicamente femminile, sentire quel disagio interiore quando si confrontano le vite, seppure superficialmente.
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