Magazine Asia

Biglietto sola andata

Creato il 04 giugno 2014 da Automaticjoy
Direzione Kansai airport, come potete immaginare. Tra meno di un mese torno a Kyoto. Ci stavo già lavorando, quando ho scritto della mancanza e del perché non fosse così opprimente, ma solo ora che il volo è prenotato e il Certificato di Eleggibilità è stato rilasciato sono pronta per comunicarvelo ufficialmente. Cinque mesi di telefoni sbattuti in faccia non sono mai così dolci come quando ti permettono di mettere da parte i soldi e partire di nuovo.
Fushimi inari
Il piano, a grandi linee, è iniziare studiando ancora alla Arc Academy, sfruttando il tempo concessomi dal visto studentesco per cercare un lavoro che mi permetta di restare a tempo indeterminato. Non sono ancora certa di nulla, il rischio fallimento è alto, ne sono consapevole. Non so se vorrò sul serio rimanere a vivere in Giappone, e mi rendo conto che a ventotto anni dovrei smettere la modalità random per (oddio!) pianificare, ma non ho ancora in me quel senso di stabile certezza che porta alle decisioni definitive. Per la prima volta nella vita mi trovo nella situazione, da sempre agognata, di essere completamente libera da ogni vincolo che mi leghi a un luogo specifico. Non aspiro a mettere radici, non ancora. Mi mette un po’ di ansia, ma ci vedo anche tante possibilità.
A nord del Kamogawa
Pochi giorni fa il mio vecchio padrone di casa mi ha scritto dicendomi che posso riavere la mia stanza, e mi ha illuminato la giornata. Adoravo quella stanza, la sua luce, la posizione, costa poco e il proprietario è una persona insolitamente flessibile, ma soprattutto avrò davvero la sensazione di tornare.

Karaoke Disarm

Cantare canzoni allegre, since 1986


Ho ancora un bel po’ di faccende da sbrigare prima della partenza, ma so già quali sono le cose che farò nei primi giorni dopo il mio arrivo:
  1. Abbracciare Tomoko, che in tutti questi mesi di distanza non ho mai smesso di sentire vicina nemmeno per un secondo. È una di quelle rare persone con cui ho un legame che va oltre il tempo e lo spazio, e ho voglia di parlare con lei di tante cose e dei progetti di felicità che sta piano piano mettendo in atto.
  2. Andare a trovare Miroku, commuovermi ancora una volta davanti a lui, restare in muta ammirazione per un tempo che non saprò quantificare, esprimergli una preghiera silenziosa.
  3. Pedalare a nord lungo il Kamogawa finché non sarò esausta.
  4. Andare al karaoke da sola e cantare per un’ora. Una cosa che da noi sembrerebbe di una tristezza mai vista, ma è un’esperienza liberatoria da provare almeno una volta in Giappone.
  5. Tornare alla mia amata Uji e visitare finalmente il Byōdō-in, riaperto dopo il lungo restauro.
  6. Divorare una ciotola di ramen bollente da Ippudo. Ho l’acquolina al solo pensiero.
  7. Controllare la posizione delle macchine gialle, in attesa di trovare nuovi compagni di giochi.
  8. Attraversare le migliaia di torii di Fushimi Inari e vedere cosa si prova a essere di nuovo sulla cima di quella montagna.
  9. Vedere Simon. Un enorme punto interrogativo.
Giugno, ti prego, passa in fretta.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :