La crisi mondiale, industriale, manifatturiera, è un realtà ma non di
oggi, la storia ci racconta di crisi che ciclicamente si sono verificate e che
sono state affrontate in modi e con strumenti diversi, ma anche e soprattutto con
risultati diversi.
Un esempio di come affrontare una crisi industriale, ma soprattutto di come uscirne a testa alta - anzi di come fare di necessità virtù - è la città di Bilbao, che provata da una violentissima crisi degli anni ’80, non solo è riuscita a venirne fuori, ma ha saputo trasformare le sue esigenze in opportunità.
Trasformare la crisi in cultura, questo potrebbe essere in sintesi stato il motto per il cambiamento della città basca, che dopo la crisi industriale dei primi anni ’80 e l’alluvione del ’83, si è mossa in varie direzioni – risanamento, infrastrutture, valorizzazione della cultura – tutte all'unisono e con un unico obiettivo: fare della crisi il volano per rifondare una città nuova, per ridare speranza al popolo e creare nuove opportunità sia economiche che culturali.
Risanamento del fiume Nervion, porto, aeroporto,
linea tranviaria e metropolitana, questi i cardini che rimessi a posto, o creati ex novo, hanno
permesso di creare quelle infrastrutture necessarie a propiziare il
cambiamento.
Bilbao, una cittadina – circa 400mila abitanti – ma dalle grandi aspirazioni e ambizione!
E così il cambiamento passa per una nuova città universitaria, per ridare valore all'architettura di teatri e palazzi sui quali in maniera senz’altro illuminata, si è investito moltissimo.
Il Museo Guggenheim sta lì quale simbolo di questa città, e riveste l’importante ruolo di gancio da traino per turisti provenienti da tutto il mondo, ma non solo…
La cultura in generale è diventata la priorità – unitamente a tecnologia
e servizi sui quali si è molto spinto negli ultimi anni – ma sopratutto lo strumento
per uscire da una crisi e godere di un presente ancor più luminoso del passato.
nanni


