In audizione Binasco ed Andronico hanno parlato delle difficoltà di far decollare la logistica alessandrina ribadendo che SLALA ha tutto l’interesse di far confluire idee e finanziamenti misti (pubblici e privati) per far partire il progetto di un porto secco al di là degli Appennini. Binasco (il l”laureato” del Gruppo Gavio, quello finito nella rete di Tangentopoli per finanziamento illecito ai partiti e attualmente nel miriro nella magistratura per le presunte “mazzette” che hanno inguaiato politicamente l’ex presidente della provincia di Milano, Filippo Penati) ha mostrato i muscoli, dando sfoggio di potenza: ha illustrato i terminali portuali sparsi su tutto il territorio nazionale, le sedi retroportuali e interportuali e l’adeguamento infrastrutturale della rete ferroviaria a servizio per i lunghi percorsi, in modo tale che il trasporto commerciale su gomma venga limitato a distanze più brevi.
Entrambi hanno sotterrato l’ascia di guerra dichiarando di non volersi fare la guerra, “bensì poter sviluppare, ognuno nel proprio ruolo, le tematiche atte ad allargare nell’alessandrino le potenzialità retroportuali”.