La fotografia esalta la bellezza dei paesaggi acquatici, i riflessi e la luce liquida dell'alba sul mare, rivelando il fascino di una periferia spesso ignorata dal cinema nostrano, ma non per questo inadatta a ospitare una vicenda malinconica di solitudini che si incontrano. La periferia è però fatta anche di mentalità ristrette e provinciali, di ottusi ignoranti dall'animo leghista pronti a snocciolare i più bassi luoghi comuni pur di finire la giornata spettegolando su qualcuno.
Zhao Tao è una protagonista magnifica, capace di infondere al suo personaggio la giusta miscela di sensibilità e volontà ferrea, legata alle tradizioni del proprio paese e allo stesso tempo curiosa di apprendere quelle della sua nuova casa. Il film di Segre si mantiene in equilibrio tra una delicata emotività e la critica sociale diretta ai razzisti chioggiani come agli sfruttatori cinesi, dipingendo un quadro umanamente realistico dell'incontro tra due culture estremamente diverse, ma non inconciliabili. Voto: 7½
Woo-Yeong e Jae-Nyeon, entrambi affetti da un grave handicap fisico, stanno insieme da sette anni e sono una coppia affiatata, amano prendersi in giro, punzecchiarsi e poi fare la pace. Woo-Yeong chiede alla sua metà di sposarlo ma lei, inizialmente entusiasta, si rende conto presto delle difficoltà che comporterebbe una convivenza tra due persone che hanno problemi anche nel compiere i gesti più quotidiani.
Sea of Butterfly di Park Bae-Il, miglior documentario al Festival di Pusan nel 2011, mostra la storia di due persone innamorate senza giudicarla né abbellirla, senza l'intento di commuovere a ogni costo, con una sensibilità rara e riuscendo a raccontare due vite difficili evitando i pietismi forzati e le semplificazioni. La voglia di normalità di Woo-Yeong e le incertezze di Jae-Nyeon sono ugualmente comprensibili e condivisibili, ma tutti speriamo che alla fine lei gli dica di sì e faccia almeno un tentativo, abbracciando l'ottimismo del suo compagno e scegliendo di affrontare insieme gli inevitabili ostacoli che troveranno sul loro cammino. Voto: 7+
Ai Weiwei è probabilmente il più famoso artista cinese vivente, ha vissuto per un decennio a New York, esposto in tutto il mondo e collaborato alla realizzazione dello Stadio Nazionale di Pechino nel quale si sono svolte le Olimpiadi del 2008. Nonostante la partecipazione a questo progetto, l'artista ha dato voce alle proteste contro il regime cinese che costrinse migliaia di persone ad abbandonare le proprie case per costruire al loro posto gli impianti sportivi.
Nel dicembre dello stesso anno, Ai ha compiuto ricerche insieme a un gruppo di volontari per compilare un elenco delle vittime del terremoto di Sichuan, soprattutto bambini rimasti sotto le macerie di scuole costruite con materiali inadeguati, dati che le autorità non avevano mai pubblicato. Dopo la chiusura forzata nel 2009 del suo popolare blog si è spostato su Twitter, raggiungendo milioni di persone e rivelandosi una fastidiosa spina nel fianco per il governo.
Sempre nel 2009, recandosi a testimoniare al processo di un attivista politico, è stato picchiato dalla polizia e i numerosi tentativi di denunciare il fatto sono stati vani.
Nel frattempo Ai Weiwei ha realizzato installazioni per i più importanti musei del mondo, tra cui la Tate Modern di Londra e il Mori Art Museum di Tokyo.
Il 3 aprile 2001 Ai è stato arrestato nel suo studio; la detenzione, duramente criticata a livello internazionale, è durata fino al 22 giugno dello stesso anno.
Ai Weiwei: Never Sorry racconta il percorso artistico e politico di un uomo dal forte senso della giustizia, capace di arrivare a tutti con le sue opere d'arte e proprio per questo temuto e ostacolato dallo Stato; il documentario ha vinto il premio della giuria al Sundance Festival 2012.
Voto: 7½