In sostanza, il nuovo provvedimento di legge stabilisce che:
- la Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat) si attiva esclusivamente per i malati in stato vegetativo per i quali è stata "accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale";
- non è consentita l'eutanasia;
- Il paziente può indicare preventivamente quali trattamenti desidera ricevere, ma non escludere quelli ai quali non desidera essere sottoposto;
- Alimentazione e idratazione "devono essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento";
- per quanto riguarda il consenso informato, si prevede che "salvo i casi previsti dalla legge, ogni trattamento sanitario è attivato previo consenso informato esplicito ed attuale del paziente prestato in modo libero e consapevole";
- il dichiarante deve indicare un soggetto fiduciario, che sarà "l'unico soggetto legalmente autorizzato ad interagire con il medico". Nell'ipotesi in cui non sia stato nominato, i suoi compiti saranno adempiuti dai familiari secondo l'ordine previsto dal codice civile;
- la Dat ha valore per 5 anni ed è rinnovabile;
- la Dat non è vincolante per il medico: è stabilito, infatti, che "Gli orientamenti espressi dal soggetto nella sua dichiarazione anticipata di trattamento sono presi in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annota nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle o meno";
- entro 2 mesi dal varo della legge il Ministero della Salute deve istituire le linee guida "cui le regioni si conformano" allo scopo di "assicurare l'assistenza ospedaliera, residenziale e domiciliare per i soggetti in stato vegetativo";
- viene istituito il Registro delle Dat "nell'ambito di un archivio unico nazionale informatico. Il titolare del trattamento dei dati contenuti nel predetto archivio è il Ministero della Salute".
Nel mondo politico si sono registrate voci e opinioni discordanti in merito al disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati.
Sul provvedimento si è espresso anche Beppe Englaro, il padre di Eluana - morta naturalmente nel 2009, dopo 17 anni di stato vegetativo, a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale -, il quale ritiene il nuovo testo normativo incostituzionale e spiega che "l'autodeterminazione terapeutica non può incontrare un limite anche se ne consegue la morte, che non ha niente a che vedere con l'eutanasia".
Il provvedimento di legge passa ora ad un nuovo esame del Senato - previsto non prima dell'autunno - per l'approvazione definitiva.
Roma, 13 luglio 2011 Avv. Daniela Conte
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