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Biotina: un coenzima necessario

Creato il 16 ottobre 2013 da Naturopatiablog @NaturopatiaBlog

Fondamentale per la salute di pelle, capelli e non solo… Scopriamo cos’è la biotina, come assumerla con l’alimentazione e quali sintomi sono causati dalla sua carenza

biotina, integratore biotina, carenza biotina, capelli biotina, uovo biotina, tuorlo biotinaLa biotina, una delle vitamine meno conosciute del gruppo B, fu scoperta per caso in un modo del tutto imprevedibile. Un ricercatore dell’Istituto Lister di Medicina Preventiva di Londra stava sperimentando su dei ratti una dieta a base di chiara d’uovo cruda come fonte unica di proteine. Dopo qualche settimana i ratti diedero segni di squilibrio: comparvero dermatiti ed emorragie cutanee: gli animali perdevano il pelo, gli arti si paralizzavano, diminuivano di peso, e infine morivano. Cercando di comprendere cosa fosse successo, scoprirono che ciò avveniva a causa delle chiare d’uovo crude o essiccate a freddo, mentre se gli albumi erano cotti, ciò non avveniva: la cottura rendeva innocue le chiare d’uovo. In seguito a ulteriori ricerche si scoprì che anche l’assunzione di altre diverse sostanze alimentari mitigava gli effetti delle chiare d’uovo crude. Quest’azione protettiva si verificava, dunque, grazie a qualche sostanza comune a tutti questi altri cibi. Questo fattore sconosciuto venne classificato come “fattore X protettivo”. Il farmacologo Paul Gyorgy scoprì che il fegato produce questo fattore, e lo chiamò vitamina H. Dopo qualche tempo, tuttavia, gli scienziati confermarono che si trattava di una vitamina del gruppo B, e fu chiamata biotina.

Ma cosa era successo ai topi? Questi si erano semplicemente impoveriti di biotina con la dieta a base di chiara d’uovo crudo e il motivo oggi è conosciuto: l’albume crudo contiene avidina, una sostanza che inibisce la formazione e l’assorbimento della biotina a livello intestinale. Diverso il discorso se la chiara d’uovo viene sottoposta a cottura. L’avidina si denatura e si inattiva e non interferisce nell’assorbimento della biotina. Da ciò si evince che le chiare d’uovo devono essere sempre cotte, anche perché in tal modo si rendono bio-disponibili gli aminoacidi essenziali in essi contenuti, che altrimenti non sarebbero assorbiti.
Preciso che la biotina è contenuta anche nel rosso d’uovo, quindi privarsene in assoluto è un grave errore nutrizionale! La biotina dunque è una componente essenziale di quasi tutte le cellule viventi, sia vegetali che animali e la sua potenza è talmente grande che nessuna cellula ne contiene più che una traccia. Normalmente si misura in microgrammi, e l’RDA giornaliero è stata fissata in 300 mcg.

Perché la biotina è così importante?

Oggi la biotina è riconosciuta come un coenzima necessario per una serie di funzioni corporee basilari: è implicata nel metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi, specialmente gli acidi grassi insaturi. Attiva in ogni parte del corpo, questa vitamina è necessaria per una crescita normale e le sue funzioni fisiologiche comprendono la buona conservazione della pelle, dei capelli, dei nervi, delle ghiandole sebacee, del midollo spinale e delle ghiandole sessuali.

Sintomi della carenza di biotina

La biotina è contenuta in una quantità di sostanze alimentari (poi le vedremo) e può essere fabbricata negli intestini sia di animali che di umani. Di conseguenza una sua totale carenza è un evento alquanto raro. Tuttavia possono presentarsi delle carenze che possono creare un reale problema sanitario.

Un caso reale. Cito il caso di una donna che fu riportato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition nel febbraio del 1968. Questa donna fu ricoverata all’ Ospedale di Birmingham e accusava una serie di sintomi incomprensibili : scarso appetito, labbra e cavità orale infiammate, presentava una grave dermatite e inoltre soffriva di nausea e vomito, depressione mentale, pallore, dolori muscolari, dolori periferici dell’area cardiaca, sensazione di formicolio e solletico alle mani e ai piedi. Dopo una serie di imponenti esami clinici, la donna venne dichiarata anemica, sofferente di disfunzioni cardiache, di strani sintomi epatici, e con un tasso di colesterolo eccezionalmente alto . Durante l’anamnesi della paziente però, venne fuori che la donna seguiva una dieta altamente proteica, prescritta dal medico per un disturbo al fegato, a base di sei uova crude e due quarti di latte al giorno, oltre ai normali pasti. La poverina aveva seguito la dieta per 18 settimane. Ella non sapeva, e nemmeno il suo medico, che il programma dietetico che stava seguendo l’aveva ridotta in quelle condizioni impoverendo gravemente il suo organismo di biotina! I sintomi erano stati provocati dall’assunzione di tante uova crude (le chiare, non il tuorlo) per così tanto tempo. Come già accennato, le chiare contengono avidina, che si combina con la biotina nel tratto intestinale. Questa combinazione complessa non può venire scomposta e digerita, quindi ne consegue che la biotina passa lungo il tratto intestinale senza essere assorbita e viene poi espulsa. Se questo stato persiste per varie settimane, allora si può creare una carenza che diventa una malattia conosciuta come “danno da chiara d’uovo” che si guarisce però facilmente con una integrazione di biotina, anche attraverso una dieta che includa rosso d’uovo, fegato e lievito di birra.

Si può provocare una carenza di biotina negli animali semplicemente escludendola dalla loro dieta, e la carenza, indotta anche con la somministrazione di antibiotici e sulfamidici, causa sintomi quali perdita di pelo, malattie cutanee, gonfiore alle giunture, fino alla paralisi degli arti. Fate quindi attenzione se assumete antibiotici o altri farmaci, che possono inibire l’assorbimento di questa importante vitamina, oltre a provocare disbiosi batterica intestinale che a sua volta innesca altri meccanismi di malassorbimento fino a provocare intolleranze alimentari.

La carenza di biotina nei bambini

Due malattie cutanee infantili, la dermatite seborroica e l’eritrodermia esfoliativa, sono evidentemente connesse con una carenza di biotina e reagiscono positivamente ad una terapia a base di biotina, come riportato dal dott. John Marks in “The Vitamins in Health and Disease” ( Little, Brown and Co., Boston, 1969).

Aaron Nisenson, del Department of Pediatrics dell’ UCLA Center for the Health Sciences , sulla rivista “Pediatrics” del dicembre del 1969, riferisce che numerosi casi di dermatite seborroica dei lattanti furono guariti somministrando biotina per iniezione e prescrivendo razioni di fegato alle madri nutrici. Il dott. Nisenson notò come la biotina sia legata all’assunzione di proteine: per essere efficace, la biotina deve essere scomposta da idrolisi degli acidi e degli enzimi gastrici per assumere una forma “libera”. In alcuni lattanti, nei primi tre mesi di vita, il meccanismo dell’idrolisi e degli enzimi gastrici può essere difettoso, e quindi non esserci disponibilità di biotina “libera” in quantità adeguate. In tal caso, la madre che allatta può sopperire, con una dieta adeguata alle carenze del bambino. L’autore dello studio a suo tempo indicò, per guarire le malattie della pelle dei piccoli, di aggiungere alla dieta delle madri nutrici, almeno per 10 giorni, forti quantità di fegato, tuorlo d’uovo e lievito di birra.

Gli alimenti ricchi di biotina

Riso grezzo ( integrale), rognone, manzo, fiocchi d’avena, latte, pesce, pollo, semi oleosi (noci, mandorle nocciole, ecc.) agnello, frumento bulgaro, vitello, lievito di birra, rosso d’ uovo, formaggio, fegato.

  • Come vedete la biotina si trova in molti cibi, ma vi sono dei fattori che ne possono influenzare l’assorbimento:
  • Come per quasi tutte le vitamine del gruppo B, la cottura produce delle perdite.
  • La presenza di avidina diminuisce l’ assorbimento di biotina.
  • L’uso di antibiotici e sulfamidici distrugge la flora intestinale che ne induce l’assorbimento
  • Anche gli antibiotici che somministrano al bestiame aumenta la possibilità che le carni e i derivati contengano meno quantità di biotina rispetto al passato

Ad ogni modo, oltre che nelle carni, fortunatamente la troviamo nel tuorlo d’uovo, nel lievito di birra e in molte qualità di semi, frutta secca, e nel pesce.

Fino a poco tempo fa la biotina non veniva sintetizzata ed era perciò assente dai prodotti vitaminici in commercio. La consideravano troppo costosa come aggiunta agli integratori, ma oggi il discorso è diverso.

Se avete il sospetto di avere una carenza di biotina affidatevi ad un integratore di biotina di ottima qualità, che potete assumere per qualche settimana, tenendo presente che oggi anche alcuni multi-vitaminici (ma solo quelli di ottima qualità, naturali e biologici) contengono anche la biotina. Il mio consiglio è leggere sempre accuratamente le etichette del supplemento vitaminico a cui vi affidate, senza dimenticare che una dieta bilanciata vi mette al riparo da questa eventualità.
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