La birra, come il vino, fa bene, ma fa ancora meglio se è biologica, vediamo perchè.
La birra è ottenuta dall’orzo e, a volte, può essere mischiata con frumento e riso.
Segue 7 fasi di lavorazione, come potete leggere qui.
Purtroppo nella birra convenzionale (cioè non biologica), il mosto viene trattato con anidride solforosa, che agisce da conservante. La sua aggiunta ottimizza il processo di fermentazione.
Un altro processo a cui viene sottoposta la birra convenzionale è la pastorizzazione, che purtroppo altera/distrugge i principi nutritivi contenuti nella birra.
La birra biologica – unica per questo nel suo genere – è una birra cruda: la fermentazione non si ottiene tramite un processo endotermico bensì aggiungendo alcuni ceppi di lieviti. Tale processo consente il mantenimento degli enzimi, presenti al suo interno, che rafforzano la flora batterica intestinale.
Al contrario di quanto si creda il suo contenuto calorico (per essere una bevanda alcolica) è decisamente ridotto: 45 calorie ogni 100g, in confronto alle quasi 100 calorie di vino (per ettolitro).
Il luppolo combatte l’osteoporosi e ne previene la formazione; favorisce la digestione, combatte l’ossidazione e depura l’organismo; migliora la circolazione sanguigna e previene le malattie cardio-circolatorie; nelle donne in menopausa, inoltre, i suoi ormoni vegetali, combattono il calo di estrogeni.
Inoltre nella birra sono presenti due sostanze preziose per la salute: l’isomulone (che grazie ai suoi enzimi aiuta nella perdita di peso) e lo xantumolo (che blocca la crescita di cellule malate e la formazione di nuovi vasi sanguini che alimentano i tumori).