“Ehi, non è possibile. Se vuole ripresentarsi deve sottostare alla volontà del popolo italiano”. E’ quello che ho più o meno pensato quando ho letto che il presidente del consiglio Mario Monti ha detto che sì, lui alle elezioni non si presenta, però, beh, se proprio insistete ok, farò il presidente del consiglio ancora una volta. Troppo facile, gli rimproverano tutti ora. Bersani e Berlusconi sono accomunati su questo. E anche io, insomma, stavo dando loro ragione.
Poi scorrendo alcune dichiarazioni di cotanti di nostri rappresentanti politici regolarmente eletti un dubbio mi è venuto.
Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio, Pdl:
“Non sarebbe una tragedia se la Germania uscisse dall’euro”
Gianfranco Rotondi, ex ministro, Pdl:
“Il presidente del Consiglio apre all’ipotesi del Monti-bis? Su Monti decidono Berlusconi e Alfano, è un momento in cui va esercitata la leadership”.
Paolo Ferrero, segretario del Partito della Rifondazione Comunista:
“Monti annuncia che ‘se serve ritorna’: ci risparmi questo ‘sacricifio’ e torni a fare il suo mestiere di speculatore alla Goldman Sachs. Per schiodarlo dalla poltrona su cui lo hanno posto gli speculatori e i poteri forti italiani ed europei, Monti va mandato subito a casa, evitando che continui a fare danni. In ogni caso per le prossime elezioni noi presenteremo una coalizione alternativa che si candidi al governo del paese per rovesciare le politiche di Monti e il Fiscal Compact”.
Roberto Calderoli, ex ministro, Lega Nord:
“Gratta e gratta e spuntano le corna del ‘cervo di primavera’ Mario Monti”.
Francesco Storace, ex governatore del Lazio, La Destra:
“In circostanze particolari Monti si deve esporre al voto popolare. Il suo atteggiamento da fighetta è insopportabile”.
Beh, se questa è la democrazia, mi tengo Goldman Sachs.