Poi, quando il mese scorso siamo stati a Firenze per qualche giorno e sono andata a trovare i miei zii a Prato, tappa d'obbligo è stata quella al rinomato Biscottificio di Antonio Mattei, a comprare i famosi Biscotti di Mattonella (nome con cui veniva chiamato il fondatore).
Mentre la signora gentilmente ce li incartava nella loro inconfondibile confezione azzurra, io timidamente le ho chiesto se all'interno ci fosse il burro (perché tutte le ricette che avevo trovato in rete lo prevedevano). Lei ha alzato gli occhi dall'incarto e mi ha guardato con una penosa aria di sussiego: "Ovvio...", mi ha risposto. Io ero mortificata, ma come, non sapevo che era OVVIO che ci dovesse essere del burro in una ricetta così??
Poi sono tornata a casa, sapendo che avrei potuto assaggiarne al massimo uno, data la mia intolleranza al lattosio e mentre sgranocchiavo l'unico esemplare biscottoso a me destinato, ho letto sulla busta gli ingredienti...
Beh, cara signora addetta alle vendite del Biscottificio più rinomato di Prato: i Biscotti di Mattonella si distinguono dai Cantucci proprio per la mancanza di qualunque tipo di grasso all'interno ed è questo che li rende così croccanti e caserecci!
La ricetta infatti prevede un'abbondante presenza di mandorle (non spellate), nocciole, pinoli e niente lievito (sostituito dal bicarbonato) e qualche volta semi di anice.
Qualcuno dovrebbe avvisare la simpatica signora...
Mi sono messa a spulciare decine di ricette, ma nessuna sembrava soddisfare tutti questi requisiti...alla fine ho trovato questa e mi ha ispirato...
Sono venuti belli scrocchiarelli, come li desideravo e perfetti da pucciare in un buon bicchierino di Vin Santo! BISCOTTI DI PRATO
Ingredienti per circa 25-28 biscottini
300 gr di farina 00 200 gr di zucchero 200 gr di mandorle non pelate 2 uova da 56 gr + 1 tuorlo la buccia grattugiata di un'arancia o limone 1 cucchiaino di semi di anice 1 pizzico di sale 1 pizzico di bicarbonato
Versate la farina, setacciata insieme al bicarbonato, sulla spianatoia (anche robot o impastatrice) e disponetela a fontana. Aggiungete lo zucchero, un pizzico di sale, la buccia dell'arancia grattugiata, i semi di anice e le mandorle intere: mescolate il tutto e unitevi due uova. Impastate, unendo all'occorrenza un goccio di latte o magari di liquore d'anice, per far raggiungere la giusta consistenza all'impasto. Formate 3 filoncini dello spessore di circa due dita e dopo averli adagiati su una teglia ricoperta di carta forno, spennellateli con il tuorlo rimasto. Accendete il forno a 190° (io 170° ventilato) e quando è ben caldo, infornate i filoncini per circa 15-18 minuti. Sfornateli, lasciateli intiepidire (giusto per non ustionarvi...) e tagliate i filoncini in obliquo, in modo da ottenere la classica forma dei cantucci. Infornate di nuovo per altri 5-8 minuti, finché saranno belli dorati.
...ah! Non dimenticate di procurarvi una bella bottiglia di Vin Santo! ;)
La ripubblicazione su altri siti o blog di questo testo è severamente vietata.
"Fabbricante di cantucci, biscotti ed altri generi", e questo perché i Cantucci all'epoca erano uno dei maggiori prodotti del biscottificio. Successivamente però, i Biscotti di Prato acquistarono fama e i Cantucci vennero quasi dimenticati, ma l'insegna rimase immutata (ed è tuttora presente), la qual cosa potrebbe aver creato l'equivoco facendo associare i cantucci ai biscotti di Prato. La ripubblicazione su altri siti o blog di questo testo è severamente vietata.
"Fabbricante di cantucci, biscotti ed altri generi", e questo perché i Cantucci all'epoca erano uno dei maggiori prodotti del biscottificio. Successivamente però, i Biscotti di Prato acquistarono fama e i Cantucci vennero quasi dimenticati, ma l'insegna rimase immutata (ed è tuttora presente), la qual cosa potrebbe aver creato l'equivoco facendo associare i cantucci ai biscotti di Prato.