Efficace e coinvolgente invettiva antibaronale del medesimo regista de Il medico della mutua (1968), il romano doc Luigi Zampa.
“Il primario di una clinica specializzata, invece di tener fede al giuramento di Ippocrate, specula sulla (cattiva) salute dei pazienti. Un collega cerca di svelare la doppia faccia del professore ma finisce incastrato dalla lobby dei camici bianchi”
Che Zampa fosse più portato al cinema di denuncia (Il magistrato, Gente di rispetto) è, ad oggi, un dato di fatto. L’atmosfera asfittica, in odore di camera mortuaria di ogni speranza civile e sociale, rappresenta un evidente trait d’union nella sua filmografia più critica e meno consolatoria, tanto manichea nella messa in scena da sfiorare l’exploitation pura. Una sensibilità eccezionale nella scelta del cast aiuta ulteriormente gli intenti, tanto che risulta tuttora difficile invividuare una prova attoriale che svetti sulle altre: Ferzetti (il barone Daniele Vallotti) è in stato di grazia; Salerno è divino nel tratteggiare la personalità complessa del dottor Giordani, Senta Berger e Piera Degli Esposti semplicemente perfette. Complice non di meno la sceneggiatura amara (per non dire priva di speranze) dello stesso Zampa insieme a Massimo De Rita ed Arduino Maiuri. Una scrittura tesissima, talvolta di cattiveria inaudita, come nella sequenza della morte di un impiegato seguita dal dolore della moglie, un momento di emozione struggente. Tuttavia i dialoghi migliori sono affidati a Giordani/Enrico Maria Salerno, vero fulcro narrativo attorno al quale vegono elaborate le numerose stoccate al sistema sanitario Italiano, al potere criminale che la Democrazia Cristiana esercitava su di esso e non ultimo allo scandalo riguardante il traffico di sangue. Un film importante, attualissimo, che non nega mai la connivenza delle stesse istituzioni con il malaffare globale che interessa un tema delicato come la sanità nazionale.
Da riabilitare, anche e proprio per gli eccessi accusatori che lo contraddistinguono.
Magazine Cinema
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
A Riccione “LA VITA È FACILE ad occhi chiusi”
Domani 1 luglio ore 21.30 all’arena di Piazzale Ceccarini di Riccione, anteprima di LA VITA È FACILE ad occhi chiusi, il film di straordinario successo al box... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Luglio 2015: anteprima Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout
Sta per arrivare il secondo capitolo della Dark Element Series a firma Jennifer L. Armentrout per Harlequin Mondadori. Freddo come la pietra è il seguito di... Leggere il seguito
Da Erika
CULTURA, LIBRI -
Mamma, credi all’inferno?
Dover rispondere alla domanda, posta dai figli, se credi all'inferno e/o al paradiso, mi ha costretto a riordinare le idee e ad esprimere con parole chiare... Leggere il seguito
Da Femina_versi
ATTUALITÀ, CULTURA -
LODLAM 2015. regesta vince il Gran prize con Open Memory Project
Open Memory Project, il progetto di pubblicazione Linked Data dei dati del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) sulla Shoah in Italia realizzat... Leggere il seguito
Da Apregesta7
CULTURA