Finalmente è accaduto che un bravo connazionale caricasse sul tubo un classico thriller degli anni '70.Black Christmas (Un Natale Roso Sangue) è un sobrio ed efficace esercizio d'atmosfera, progenitore di molti film successivi come Halloween (che avrebbe dovuto esserne il seguito) e Venerdì 13.
Cast stellare, suspense che resiste all'usura del tempo e ambientazione canadese ancora oggi inossidabile nel dare i brividi. E non solo per la temperatura da neve di Toronto.Jess Bradford (Olivia Hussey) è l'eroina di questa inquietante vigilia natalizia, divisa tra le frenetiche ricerche di una ragazza uccisa scomparsa, un pianista esaurito e le telefonate sempre più morbose di un pazzo che pare aver già colpito nelle vicinanze del suo collegio universitario.
Quando Jess comunica al fidanzato pianista (Keir Dullea) che non intende avere il loro bambino la tensione sale alle stelle, le morti scomparse si moltiplicano e le chiamate telefoniche diventano un incubo sempre più concitato e simile alla realtà.La polizia (capitanata dal celebre John Saxon) crede quindi di avere il proprio uomo. Eppure qualcosa non torna: una sera il pazzo era al telefono un attimo prima che Jess vedesse comparire il fidanzato davanti a sé. Qualcosa dice che non potrebbero essere la stessa persona.Tra tentativi per rintracciare le chiamate, cimici nella cornetta, partenze natalizie che celano in realtà scomparse, cori, ubriacature, ricerche a tappeto sulla neve e un allucinante killer dalle multiple personalità la festività si consuma come una candela la cui fiamma rischia di spegnersi prima di far luce sul mistero.Margot Kidder, famigerata Lois Lane nella saga di Superman, scarica la tensione di troppo con qualche bicchiere e il suo spirito dissacratorio.
Quando mi chiedono qual'è uno dei film che amo di più, solitamente cito proprio questo.