Questo il comunicato diffuso dalla band sulla propria pagina facebook:
“Siamo spiacenti di annunciare che i Voivod non suoneranno più dal vivo con Blacky. Jean-Yves ha deciso di lasciare il gruppo per ragioni personali. Gli auguriamo tutto il meglio. I Voivod andranno avanti”.
Ad anticipare la notizia era stato il blog canadese Boulevard Brutal, secondo il quale il bassista e la band “non comunicherebbero da mesi“. Lo stesso Blacky, al secolo Jean-Yves Theriault, avrebbe successivamente confermato che non sarà presente al festival Jonquière En Musique, dove i Voivod dovrebbero esibirsi domani. Inarrestabile trascinatore dal vivo (mi resta il rimpianto di averli visti solo una volta con lui in formazione), il bassista, riaccolto nei ranghi nel 2008, era stato il vero motore della resurrezione creativa dei canadesi sancita dallo splendido Target Earth, frutto per buona parte della sua penna.
Il suo primo allontanamento risale al 1991 e fu dettato da tensioni personali con gli altri membri le cui ragioni non sono mai state rivelate nei dettagli. “Purtroppo non andiamo molto d’accordo con Blacky“, aveva raccontato il batterista Michel Langevin a Metal Update nel 2003, anno dell’uscita dello scialbo Voivod, che segnò il ritorno di Snake dietro il microfono e l’arrivo di Jason Newsted al basso, “è quello che non tornerà mai a bordo. So che farebbe piacere ai fan accaniti e tutto il resto ma, semplicemente, non accadrà“. “Le circostanze del suo allontanamento fuorno molto dolorose“, spiegò ancora Away, “ebbe molto a che fare con l’amicizia d’infanzia e la fiducia tradita. Temo proprio che non possiamo metterci una pietra sopra. Si toccò davvero il fondo del barile con le registrazioni di Angel Rat. Non eravamo sicuri dei risultati dell’album ma il nostro approccio era semplicemente ‘ok, andiamo avanti e la prossima volta andrà meglio’. Ma non fu così per Blacky e la maniera nella quale lasciò la band fu molto, molto brutta. È un momento oscuro della storia dei Voivod che, però, non discuteremo mai con la stampa. Fu semplicemente una separazione amara“.
L’unica cosa sicura è che non sarà facile da sostituire.