Giovanni Perreca, da sorvegliato speciale, ha continuato, senza sosta e senza tregua, a chiedere il “pizzo” agli imprenditori del Casertano, convincendoli attraverso degli emissari del clan. Giovanni Perreca, reggente dell’omonimo clan, operante nel comune di Recale, in provincia di Caserta, è tra le persone destinatarie di quattro decreti di fermo emessi dalla DDA di Napoli, nei confronti di questo cartello criminale egemone nella zona.
I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra mobile di Caserta. Le accusa sono di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini hanno accertato che i reggenti del clan, fino a pochi mesi fa sottoposti all’obbligo di soggiorno in altra regione diversa dalla Campania e per questo confinati nel Lazio, avevano richiesto ed ottenuto l’autorizzazione a ristabilire i loro domicili nel comune di origine subito dopo la disarticolazione da parte della squadra mobile di Caserta, di un clan avverso, con il quale si contendevano il controllo delle attività estorsive nel comprensorio di Caserta e di Recale.
Giovanni Perreca, leader dell’omonimo clan, pluripregiudicato, da poco tempo era stata scarcerato dopo una lunga condanna per omicidio.
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