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Blocco degli aiuti ue per i terremotati: quali ragioni possibili?

Creato il 09 novembre 2012 da Alessandro @AleTrasforini

Quante 'riforme' sono state frettolosamente fatte in questi mesi, giustificandole con l'ormai celeberrimo 'Ce lo chiede l'Europa'? Quanti sacrifici sono stati fatti (e saranno da fare) per rimanere all'interno di un Sistema economico ragionevolmente da salvaguardare? Quanto 'rigore' è stato necessario applicare per rendere la Germania 'impressionata' per il 'lavoro sporco' fatto dal Governo Monti?  A quanta 'crescita' è stato, è e sarà necessario rinunciare per rispettare l'adempimento agli obblighi di bilancio presi per rinvigorire le nostre percentuali di sicurezza e credibilità? Quante sviste sono state commesse per racimolare frettolosamente le quantità di soldi necessarie per 'convincere l'Europa' ed evitare il tracollo dell'Euro? Chiedere del caso 'esodati' per ulteriori informazioni. Per domande come queste sembra valere, ovviamente, una sola risposta di fondo: l'Italia (e gli italiani) hanno fatto tutto quello che gli è stato imposto per rispettare l'Euro(pa). Sarà necessario probabilmente fare altri sacrifici e 'tollerare' altre imposizioni: per informazioni chiedere dei vincoli necessari al rispetto del 'Patto di Stabilità Europeo' (MES). A fronte di questi attestati di credibilità, come poter rispondere all'eventuale domanda 'Ce lo chiede l'Italia?' Cosa potrebbe succedere, qualora fosse necessario per l'Italia richiedere una qualche forma di aiuto alla stessa Europa? Si tratta forse di quella stessa Europa che ci ha 'chiesto' rigore e credibilità nei conti pubblici per diminuire i rischi di un default continentale devastante?  Si tratta forse di quella stessa Europa che ha consentito la formazione di 'tutele' finanziarie, quali ad esempio il cosiddetto 'scudo anti-spread'? Si tratta forse di quella stessa Europa che non sembra voler minimamente discutere sulla necessità di ricomporre una qualche forma di equilibrio differente nelle sue politiche di sostentamento e sopravvivenza? Cosa può accadere se è l'Italia ad aver bisogno di un aiuto?  La risposta a quest'ultima domanda è venuta dall'aiuto che alcuni Stati della zona Ue hanno negato all'Italia: si è trattato, nello specifico, di un'opposizione alla richiesta di aiuti per la devastante serie di terremoti avvenuta fra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto la scorsa primavera.  Basti riportare nel seguito quanto proveniente da un odierno articolo de "Il Corriere della Sera":
"Olanda, Finlandia, Germania, Svezia e Gran Bretagna si oppongono alla proposta di bilancio rettificativo per il 2012 presentata dalla Commissione europea e riguardante l'esborsi da 670 milioni di euro per il terremoto in Emilia Romagna da parte del fondo d'emergenza sulle catastrofi naturali.[...]"
Alla richiesta di una variazione di bilancio, questi Paesi avrebbero risposto 'picche'.  Quali altre osservazioni poter apportare a fatti come questi? La richiesta di aiuto riguarderebbe una cifra che, per un continente desideroso di ricercare una vera unità economico-politica-finanziaria-[...], dovrebbe essere assolutamente onorabile e concedibile: 670 milioni di Euro, appunto. Ragionando anche in ottica (purtroppo) solamente economica, è possibile porsi la seguente domanda: gli aiuti richiesti avrebbero 'fatto comodo' alla sola Italia? Discutendo in ottica integrata e continentale, sicuramente no: come poter dimenticare l'impatto economico che le realtà industriali distrutte erano solite 'regalare' all'Italia? Stime ufficiali hanno riferito di un tessuto imprenditoriale che era solito fornire contributi allo stato italiano pari all'1% del suo PIL complessivo.  Quali realtà potrebbero riuscire a colmare nuovamente questo 'gap', qualora questo tessuto industriale non dovesse essere ricostruito e rimesso 'in funzione'? Cosa riferire a tutte quelle realtà colpite a morte dal sisma? L'appello dei 'presenti' si conta ed è numeroso: circa 3500 aziende crollate od inagibili, circa 20mila persone senza lavoro. Sono stati feriti settori all'avanguardia che, specialmente in un'Europa bisognosa di recuperare terreno e credibilità nei confronti di un sistema finanziario al collasso, avrebbero sicuramente potuto fare comodo anche agli stessi Stati che avrebbero dichiarato opposizione alla richiesta d'aiuto: biomedicale, metalmeccanico, alimentare ed agricolo. Cosa potrebbe accadere nuovamente all'intera Europa qualora l'Italia non riuscisse per tempo a raggiungere gli obiettivi minimi di crescita richiesti per assicurare la sostenibilità del proprio debito pubblico? Non sarebbe possibile rispondere a domande come questa in tempi brevi, purtroppo. Sarebbe comunque possibile instillare in coloro che si sarebbero opposti alla variazione di bilancio qualche 'sospetto', a cominciare dalla 'rigorosa' Germania. I 670 milioni quantificati rappresentano maggiormente un costo od un futuro beneficio per l'intera Europa, alla luce delle statistiche esistenti in campo? Gli aiuti proposti ed accettati da tutti gli altri Paesi Europei costituiscono, inoltre, una percentuale irrisoria rispetto al realmente necessario: i 670 milioni di Euro costituirebbero, in rapporto ai 13 miliardi reputati necessari, poco meno del 5% del totale.   Dopo tutto ciò che l'Italia ha fatto per rimanere nella zona Euro ed impedire il crollo della stessa Europa, non è neppure degna e credibile per ricevere aiuti pari al 5% di ciò di cui ha realmente bisogno? Quali ragioni razionali e logiche possono aver motivato decisioni simili?  Potrebbero rientrare le indagini promosse dalla stessa Ue nell'ambito degli aiuti per i terremoti che hanno colpito l'Italia dal 1990 ad oggi?  Un articolo tratto da "Il Corriere della Sera" riporta, infatti, quanto scritto nel seguito:
"La Commissione europea ha avviato «un'indagine approfondita» sulle agevolazione fiscali e previdenziali concesse dall'Italia a imprese basate in zone colpite da calamità naturali con il sospetto che «le agevolazioni non si limitino a compensare il danno realmente subito,» secondo quanto si legge in una nota distribuita dall'Esecutivo europeo.[...]  «La Commissione teme che non tutti i beneficiari degli aiuti siano imprese che hanno subito realmente un danno causato da una calamità naturale, che in alcuni casi il danno non sia stato causato unicamente da una calamità naturale e che gli aiuti non si limitino sempre a compensare questo danno,» precisa la nota.[...]" (Fonte: Corriere.it)
Si ricordano le parole del Governatore emiliano-romagnolo Vasco-Errani, Presidente della Regione a cui sarebbe dovuto andare il 92% circa degli aiuti predisposti dall'Europa: "L’Europa ha riconosciuto l’importanza strategica della nostra Regione per tutta l’economia italiana, valutando con la necessaria gravità i danni provocati dal terremoto a migliaia di famiglie, imprese, beni culturali. [...] Sapremo gestire questi fondi, come ogni risorsa destinata alla ricostruzione, con la trasparenza e l’efficienza necessarie in questa difficile fase per la nostra comunità." (Fonte: leggioggi.it)
Altre 'picche' sono state risposte di fronte alla necessità di alimentare con nuovi fondi politiche e provvedimenti afferenti alla coesione ed al programma Erasmus per gli studenti universitari. Sul fronte aiuti per il sisma, comunque, l'Italia si è rivelata ottimista nella possibilità di trovare un accordo entro la nottata.  La speranza, soprattutto per gli italiani colpiti, è sempre l'ultima a morire. 
BLOCCO DEGLI AIUTI UE PER I TERREMOTATI: QUALI RAGIONI POSSIBILI?
Per saperne di più:
"Terremoto, cinque Paesi UE bloccano gli aiuti all'Emilia-Romagna", Corriere.it
(http://www.corriere.it/cronache/12_novembre_09/ue-cinque-paesi-si-oppongono-agli-aiuti-per-il-terremoto-in-emilia_30036e64-2a69-11e2-9b66-000110c153a4.shtml)
"Sisma: cinque Paesi bloccano aiuti UE a Emilia", ansa.it
(http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/11/09/Sisma-fonti-cinque-Paesi-bloccano-aiuti-Ue-Emilia_7767043.html)
"Aiuti alle zone colpite dai terremoti, la UE mette sotto inchiesta l'Italia", Corriere.it
(http://www.corriere.it/economia/12_ottobre_17/ue-aiuti-impresa-calamita-naturale_7a3c94dc-1840-11e2-a20d-0e1ab53dafde.shtml)
"Terremoto Emilia: danni per 2 miliardi, l'1% del PIL. 3500 aziende crollate.", blitzquotidiano.it
(http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/terremoto-emilia-danni-aziende-pil-1252080/)
"Il sisma del 20 e 29 maggio", Italia loves Emilia
(http://www.italialovesemilia.it/il-sisma-del-20-e-29-maggio)
"Aiuti record per l'Emilia terremotata, la UE stanzia 670 milioni", leggioggi.it
(http://www.leggioggi.it/2012/09/20/aiuti-record-per-lemilia-terremotata-la-ue-stanzia-670-milioni/)

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