Probabilmente è noto a tutti che il dlgs n. 70 del 2003 ha sancito il principio secondo cui i Providers di Internet (cc.dd. ISP) non sono responsabili per i contenuti che viaggiano nella rete, rivolti ai destinatari più diversi da privati, imprese, professioniti, associazioni e quant’altro.
Conviene comunque rammentare che tra gli obblighi dei Providers che il decreto legislativo ha fissato, rientra quello di comunicare a chiunque ne faccia richiesta (autorità amministrativa ma anche bloggers che vi abbiano legittimo interesse) gli estremi di identificazione relativi ad ogni e qualsiasi contenuto (commerciale e non ) che viaggi in rete (art. 7 dlgs 70/2003).
In buona sostanza la ratio della norma si può identificare nella necessità che l’autore di ciascun contenuto che viaggi in rete (tramite un blogger, la posta elettronica, o per visualizzazione di messaggio promozionale, ecc.,) sia sempre e comunque identificabile e che si possa perciò risalire alla sua identità certa ed inequivocabile onde consentire a chiunque vi abbia interesse, e tanto più quando vi siano violazioni di leggi civili, amministrative o penali, di intraprendere nei confronti dell’autore quelle azioni ritenute necessarie alla tutela dell’interesse pubblico e/o privato che (a seconda dei casi) siano stati lesi.
E’ opportuno altresì rammentare che il responsabile dei contenuti che viaggiano in rete è sempre l’autore. E quindi occorre agire e scrivere sempre nel rispetto delle leggi vigenti, soprattutto facendo attenzione ai profili di carattere penale.
Naturalmente, una volta rammentato che la legge penale non ammette ignoranza, occorre precisare che, quantomeno sul piano civile, il blogger, il quale agisca in buona fede, senza l’intenzione di offendere ovvero senza la coscienza di violare i diritti altrui può e deve stare tranquillo in quanto i vecchi e cari principii di carattere generale si applicano anche in rete. Ciò significa in altri termini che il blogger, tanto per esemplificare, che adottando la diligenza del buon padre di famiglia, si trovi a violare inconsapevolmente i diritti altrui, commette sì un errore ma, qualora non sia censurato dal Provider (che come già detto non è responsabile e neppure ha l’obbligo di farlo secondo la recentissima sentenza del Tribunale di Cagliari di seguito calendata) deve prontamente rimuovere il contenuto offensivo e/o lesivo dal suo blog appena gli sia stato comunicato dall’avente diritto la lesione e/o l’offesa.
A tal fine il dlgs 70 in esame prevede la possibilità che le comunità internautiche possano adottare dei codici di autocondotta che si rivelano davvero utili per evitare spiacevoli conseguenze legate ad un cattivo uso della rete e delle libertà connaturate al suo utilizzo.
A tal proposito appare interessante una recente pronuncia del Tribunale di Cagliari che riafferma il principio secondo cui “il provider non è assoggettato ad un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmette o memorizza, né ad un obbligo generale di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attività illecite.” cfr Tribunale di Cagliari – Sentenza n. 3012/2011 del 9 novembre 2011
Il dlgs 9 aprile 2003 n. 70 è di facile lettura ed è molto interessante perchè contiene informazioni utili per chi naviga in rete quotidianamente.
Per consultarlo basta clickare sul link del Parlamento qui a fianco: www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/03070dl.htm