Magazine Cultura

Blog Tour - Tregua di Ilaria Goffredo - Tappa n. 5 "Antichi Sapori: il pane fatto in casa"

Creato il 19 maggio 2014 da Stefaniabernardo
Cari amici,
è con molto piacere che quest'oggi ospito la quinta tappa del blog tour dedicato ai romanzi di Ilaria Goffredo, "Tregua ". Un viaggio affascinante nel duro modo della seconda guerra mondiale e della quotidianità dell'epoca.

La tappa odierna si può definire gustosa e profumata. Ilaria, infatti ci parlerà degli antichi sapori e ci spiegherà come fare il pane  in casa. Un articolo in grado di portarci indietro nel tempo e di farci ricordare i profumi perduti che, per fortuna, i nostri nonni, ogni tanto, ancora ci fanno riscoprire.PreparazionePer preparare la pasta per il pane iniziate a sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, insieme a un cucchiaino di zucchero. Setacciate in una ciotola la farina, create un buco al centro e versateci dentro il composto di lievito, zucchero e acqua che dovrete stemperare un po' con la farina. Intanto nella restante acqua tiepida sciogliete il sale e unitevi l'olio. Versate a filo il liquido ottenuto sulla farina, mescolando con movimenti ampi e veloci, fino a che non sarà terminato. Impastate tutto per una decina di minuti, fino a che non otterrete un impasto compatto.Trasferite l'impasto su di un piano da lavoro infarinato e impastate ancora con entrambe le mani per altri cinque minuti. Quando l'impasto risulterà liscio ed elastico dategli la forma di una palla così da avere poi una pagnotta tonda. Ponetelo a questo punto in una ciotola infarinata, copritela con la pellicola e lasciate lievitare per circa due ore nel forno chiuso e spento. Quando la vostra pasta per il pane avrà raddoppiato di volume ponetela ancora una volta su di un piano di lavoro infarinato e rimodellatela a forma di palla. Posizionate l'impasto al centro di una leccarda da forno foderata con un foglio di carta da forno e lasciatela lievitare per un'altra ora in forno chiuso e spento. Mettete sul fondo del forno un piccolo contenitore con dell'acqua, per evitare che l'impasto si secchi.Mi alzavo ogni mattina all’alba e attraversavo tutto il paese. Procedevo in fretta sulle pietre lisce, vittima sacrificale delle bizze di pioggia e sole, riparandomi - quando ve n’era occasione - sotto i sottili balconi dei candidi palazzotti in pietra per giungere il prima possibile davanti all’imponente Palazzo Ducale, in Piazza Municipio. Nell’atrio era stata organizzata la distribuzione del cibo; difatti la maggior parte dei negozi di alimentari erano stati chiusi. Ogni mattina, seppur conscia di ciò che avrei trovato, restavo delusa davanti alla fila di almeno trenta persone ma non potevo far altro che rassegnarmi e aspettare per un paio d’ore. Con le tre tessere annonarie della mia famiglia acquistavo puntualmente pasta, olio, zucchero e pane, secondo le proporzioni decise dallo Stato. Nel corso degli anni le quantità erano state progressivamente ridotte e il pane bianco era stato sostituito dal pane nero. Anche se era poco ciò che potevamo acquistare, tra l’altro sempre le solite cose con piccole varianti e grandi mancanze - la carne si poteva comprare una volta ogni tanto e il pesce non si vedeva mai nonostante fossimo a poca distanza dal mare -, ne valeva la pena. Del resto senza quel poco cibo saremmo morti tutti di fame.

Quanto mi sarebbe piaciuto fare da me del buon pane bianco come nei bei tempi passati quando, ancora bambina, impastavo acqua e farina con energia e orgoglio. Lavoravo quel tepore morbido e al contempo resistente, simile alla carne, per ottenere i panitte e inciderli con un coltello a creare una croce per rendere grazie. Se quel pane cadeva in terra mio padre lo raccoglieva e, prima di mangiarlo, lo baciava con venerazione. La sinossi di Tregua - Il segreto:
Puglia, gennaio 1943. Elisa ha diciotto anni, è una ragazza semplice e vive con il padre Vito e il fratello maggiore Antonio. La sua vita è scandita da una monotonia triste e a volte spaventosa: razioni insufficienti, sottomissione agli uomini di casa, rappresaglie delle Camicie Nere e bombardamenti alleati. Non sa cosa siano il mare, la libertà, l’amore, eppure la sua vita sta per cambiare. L’incontro con un uomo misterioso getterà ombre e dubbi sulle convinzioni della comunità del paese e su quelle di Elisa, sui suoi legami familiari. Anche la ragazza però cela un segreto: esso potrebbe rappresentare la fine dell’unica speranza che si affaccia all’orizzonte. In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite. La storia di una ragazza che, costretta dalla guerra, dall’odio e da un amore travolgente, potente, diventa donna. La storia di una ragazza che, costretta dalla guerra, dall’odio e dall’amore, diventa donna. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza degli eroi dimenticati che, con il loro contributo, hanno fatto grande la Storia. 
L’autriceNata nel 1987, Ilaria Goffredo vive in Puglia ed è laureata in scienze della formazione. Ha viaggiato in tutta Europa e lavorato in agenzie di viaggi e grandi villaggi turistici. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Lì si è innamorata di quella terra meravigliosa e della sua gente straordinaria. È stata giurato ufficiale del concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. Gestisce un blog che tratta di arte, storia e letteratura. È ricercatrice indipendente. Con il romanzo TREGUA si è classificata finalista nel concorso nazionale ilmioesordio 2012.
Link utili e contatti
Il blogtour prosegue il 26 maggio con la sesta tappa "Abbigliamento in tempo di guerra" sul blog un "Altalena di emozioni"

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :