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Blue christmas

Da Vale
Avevo fatto tutti i miei progetti da blogger. Oggi parlo dello spettacolo di Paolo Poli e domani faccio gli auguri a tutti...
Poi è sopraggiunta una pioggia. Fredda come quella che picchietta nel lucernario sopra la mia testa.
Una cara amica ha perso il posto di lavoro. Oggi, proprio oggi. 23 dicembre 2010.
Non ha marito. Ha due figli. Abita qui, a un braccio da me.
Non so. Ho dei pensieri da bambina imbrigliati nel mio cervello, che non se ne vanno con l'età. E pensare ad un licenziamento così, due giorni prima di Natale, proprio non ce la faccio.
Racconto ai miei figli tutti i giorni di un mondo dorato e accogliente. Ed è proprio una bugia. Dovrei cominciare a caricare le loro spallucce da gnometti? Dovrei cominciare a rinforzare le loro ossa? Dovrei cominciare a dire loro che un po' fa paura anche a me questo mondo qui?
Ho incrociato persone in questi ultimi mesi che sopravvivono alle proprie storie e fanno tanta fatica. E io vorrei aiutarle, ma non so da dove cominciare. Non lo so davvero.
Volevo arrivare da voi felice, con in mano questa immagine, trovata sulla mia macchina l'altro giorno:
BLUE CHRISTMAS
Mi ritrovo invece con un ricordo vago di una poesia studiata decenni fa. La cerco e la trovo. E questa vi regalo:NATALENapoli il 26 dicembre 1916Non ho vogliadi tuffarmiin un gomitolodi strade
Ho tantastanchezzasulle spalle
Lasciatemi cosìcome unacosaposatain unangoloe dimenticata
Qui non si sentealtroche il caldo buono
Sto con le quattrocaprioledi fumodel focolare
G. Ungaretti
Regalo a tutti voi l'auspicio di un anno in cui non si possa sentire altro che "caldo buono".Buon Natale.


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