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Blues del culone

Da Gynepraio @valeria_fiore

Tutto iniziò quel un giorno in ospedale:
“la bimba è carina, peso e altezza normale”.
Ma poi arrivò mio nonno e disse sornione:
“scommetto che a breve avrà il culone”.

Mai profezia al mondo fu più corretta:
in due mesi già avevo cosciotti e pancetta,
dormivo e mangiavo a quattro palmenti
per la gioia e il sollazzo di genitori e parenti.

A 15 anni affermai “vorrei tanto esser secca”
(ma lo dissi addentando un lecca-lecca).
Mia madre rispose “Figlia mia, si può fare,
ma a qualcosa dovrai pur rinunciare.

Scorda patate fritte con la maionese
al massimo insalata e carne all’albese.
Mai più polenta con lo spezzatino,
solo pesce al vapore e tanto songino.

Niente gelato e basta coi carboidrati:
prima di agosto, 3 kg saranno andati.
Così mi disse, donna saggia e d’ingegno:
posai il lecca-lecca e mi misi d’impegno.

Non arrivai nemmeno a Pasquetta:
per onorare le feste mi ingoiai una Viennetta.
Da allora fu sempre una strada in salita
dolci quasi mai e pasta abolita.

Iniziò il mio calvario di corsa e palestra
tristi rimedi contro le calorie extra.
Litri di drenanti al gusto di morte
banditi abitini e gonnelline corte.

Son ormai 30 anni che sto sempre a dieta
mannaggia a te, nonno, dannato profeta.
Quando creperò, sulla pietra tombale
per favore scriveteci, grosso e cubitale:

Combatté strenuamente contro i chili in eccesso
dichiarò guerra al lardo, senza compromesso.
Ma la volontà le fece sempre difetto
in tutta la vita non perse manco mezz’etto.

blues del culone

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