Magazine Cultura

Body Worlds, la mostra dei morti viventi

Creato il 20 ottobre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Poi che la morte è la sposa fedele/che subentra all’amante traditrice,/non vogliamo riceverla da intrusa,/né fuggire con lei  
missannanever
La carovana dei “morti viventi” del dottor Gunther von Hagens  è arrivata a Milano dopo aver viaggiato urbi et orbi  e ci rimarrà fino al 17 Febbraio. La Fabbrica del Vapore è diventata così la sede di un mondo parallelo al nostro, un mondo abitato da venti corpi senz’anima e duecento organi. Queste creature sono frutto di un processo di “plastinazione” che prevede di sostituire i liquidi corporei dei cadaveri con polimeri di silicone , garantendo così di presentare agli spettatori della mostra un modello anatomico perfetto in cui sono conservate le caratteristiche fisiche dell’essere umano. Di questa grande famiglia però il Comune di Milano ha chiesto di non esporre un feto e un teschio di bambino, ritenendo che potessero urtare la sensibilità dei visitatori, richiesta a cui gli organizzatori, probabilmente per quieto vivere, hanno acconsentito. Scelta poco coerente se si promuove contemporaneamente il fine scientifico della mostra e si dà a ciascun potenziale spettatore la possibilità di sapere a cosa va incontro  dopo aver pagato il (per niente economico) biglietto.  Body Worlds, la mostra dei morti viventi

Ruolo da protagonista spetta al cuore, primo organo che si forma dopo il concepimento, dal primo giorno di vita fino alla morte, attraverso le diverse malattie a cui può andare incontro. Inutile negare che il fascino del macabro sia un sottile seduttore per tutti noi e che sia un fattore determinante nella scelta della mostra , ma nonostante questo una volta lì la curiosità fa da padrone. Circondati da atleti, suonatori di chitarra, calciatori, giocatori di poker si è introdotti in un mondo altro,ci si dimentica che erano persone che respiravano e parlavano come noi e che un giorno hanno deciso di compilare un documento di adesione e regalare il loro corpo a questo esperimento. Questa è infatti la procedura prevista per far parte della famiglia del dottor Gunther von Hagens  che ad oggi conta 13.000 aderenti, tutti rigorosamente anonimi prima e dopo la morte. Non poteva mancare alla lista il creatore stesso che ha espresso il desiderio di essere “plastinato” dalla moglie ed essere posto all’ingresso di ogni sua mostra itinerante, come gesto di benvenuto di un buon padrone di casa.  

Body Worlds, la mostra dei morti viventi

Parlare oggi di questa mostra è sicuramente più facile di anni fa, quando per la prima volta sbarcò a Tokyo, dopo essere stata di mera utilità medica. L’impatto col nuovo è sicuramente stato brusco per un pubblico spaventato e le critiche sono state feroci. C’è chi ci ha visto solo una spettacolarizzazione macabra del corpo umano, chi una trovata economica di un semplice esperimento medico sotto forma di arte, chi ancora una mostra- manifesto del nostro tempo, attaccato visceralmente all’immagine, al corpo e del suo voyeurismo. Chi, più originalmente, l’ha definita “l’Ikea del postmortem”. A distanza di tempo comunque il successo che ha raccolto in tutto il mondo ha soffocato in parte i contrasti, anche se tutt’ora presenti, facendo emergere quello che, al di là di tutto il cinismo, il dottor Gunther von Hagens probabilmente voleva trasmettere: l’ arte e la bellezza del corpo nella sua essenza.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :