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Boicottiamo il fatto Quotidiano

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Boicottiamo il fatto Quotidiano

E’ partita su Facebook una Mail bombing contro il Fatto quotidiano e gli articoli misogini di Massimo Fini organizzata da un nuovo gruppo che ha lanciato un azione di boicottaggio contro il quotidiano.

Massimo Fini nonostante le prosteste scorse contro questo articolo, continua a veicolare odio verso le donne ed a rappresentare i generi secondo una divisione di genere sessista e stereotipata.

Il Fatto Quotidiano probabilmente ignora che usare termini razzisti e sessisti viola non solo la costituzione ma anche la deontologia del giornalismo. 

L’articolo è questo. L’articolo è talmente imbarazzante che forse nemmeno mio nonno avrebbe usato termini del genere. Quello che mi spaventa poi è l’ipocrisia: il ruolo di cura che gli uomini hanno dato alle donne non è biologico, non è Madre Natura ad avercelo dato:

Pensate che le donne sono state per secoli relegate a casa, impedendoci di studiare e trattate come un supellettile per gli uomini è per volere di Madre Natura? Se le donne subiscono violenze sopratutto nella sua terra promessa è perchè lo vuole la Natura?

Ma vi rendete conto? Inoltre dice che ci siamo fregate da sole perchè ora dobbiamo lavorare e mantenere la famiglia perchè questo è un dovere donatoci dalla Natura. Se le donne lavoratrici si caricano il peso della famiglia è a causa di uomini che la pensano come lui, di un sistema che la pensa come lui e vieta a noi donne di accedere a tutti i servizi che ci permettano di conciliare lavoro e cura.

Bene, però non c’è nulla da stupirsi. L’articolo di Fini sta facendo lo stesso lavoro che da anni fanno pubblicità e programmi televisivi. Ci intrappolano in ruoli di genere prestabiliti, umilianti con la giustificazione che è tutto biologico, togliendoci così la possibilità di ribellarci e giustificando le discriminazioni che subiamo nel nostro quotidiano.

La cosa che mi indigna è come chi dirige il quotidiano giustifica e legittima la violenza sulle donne. Mi ricorda tantissimo quando un ragazzo italiano si macchia di stupro. L’autore diventa un ragazzo di “buona famiglia”, si ragiona in termini monetari, in capitali, la classe sociale diventa un mezzo per ricordare alle masse che i veri criminali vengono tutti dal basso della scala sociale, quindi chi denuncia. Questa volta è stato assolto perchè è  comunque un “bravo giornalista”.

Questa a mio avviso è disinformazione e l’ennesimo attacco ai diritti delle donne e IO NON CI STO.



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