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Bologna: Ballardini; “non abbiamo sofferto il Milan, i tifosi per noi sono fondamentali, Diamanti? Non ho pianto…

Creato il 15 febbraio 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

Bologna: Ballardini; “non abbiamo sofferto il Milan, i tifosi per noi sono fondamentali, Diamanti? Non ho pianto…Davide Ballardini ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset alla fine della partita col Milan persa per 1-0, per una prodezza di Mario Balotelli, il tecnico felsineo, parla della partita dove per lui non si e’ sofferto piu’ di tanto i rossoneri e dell’importanza dei tifosi per la conquista della salvezza, mentre sull’addio di Alessandro Diamanti dice….

Il Bologna deve essere questo: compatto, feroce nella riconquista della palla e poi bisogna essere bravi a giocare e andare velocemente verso la porta avversaria. C’è la soddisfazione per la prestazione che è stata molto buona e c’è il dispiacere per un risultato che non ci premia. Dobbiamo trasformare questa rabbia per la sconfitta in bravura nel gioco e nella difesa nelle prossime gare. Nel primo tempo non siamo stati molto bravi nell’uscita della palla, mentre nella ripresa siamo migliorati e credo che si sia visto”.

Sul gol di Balotelli:

Io darei tutti i meriti a chi ha fatto gol, perché siamo dai 35 metri. Magari si poteva accorciare prima, ma da quella distanza solo un grande campione poteva inventare un tiro del genere. E il Milan di campioni ne ha tanti. Non do mai la colpa a un giocatore perché se si sbaglia i compagni devono recuperare“.

Sull’addio di Diamanti:

Non ho sofferto per il suo addio. Abbiamo perso un grande giocatore, ma la squadra è composta da tanti ragazzi meravigliosi e capaci che ha mostrato a Torino e qui a Milano di sapersi esprimere su buoni livelli. Dobbiamo continuare su questa strada fino alla fine del campionato“.

Sui Tifosi:

Sono fondamentali per noi perché nel momento del bisogno hanno capito che il loro sostegno è troppo importante per noi. Hanno mostrato tutto l’amore che hanno per la maglia e li ringrazio di cuore per aver capito il momento che attraversavamo ed essersi stretti attorno alla squadra“.


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