BOLOGNA.
Francesca Galliani artista italiana cresciuta negli Usa e formatasi culturalmente
e artisticamente nel solco dell’arte fotografica americana lavorando ad ogni
livello creativo, dall’arte più pura alla pubblicità alla quale è riuscita a conferire
qualità artistica, continua ad esporre a Bologna e dopo il successo della
preview della sua mostra nella location di Palazzo Isolani in occasione di
ArteFiera, si trasferisce negli spazi espositivi della Galleria d’Arte Maggiore
in via d’Azeglio.
La
mostra inaugurata il 14 febbraio scorso si chiuderà il prossimo 31 marzo.
Le
opere selezionate per questa esposizione propongono una riflessione sul tema
della "trasformazione" che diventa un vero e proprio fil rouge che
scorre attraverso un panorama fotografico che spazia dalla dimensione
geografica e un omaggio a New York città in cui vive, a quella umana per approdare
a tematiche sociali di grande attualità quali la violenza sulle donne e i
diritti dei transgender. Il “pianeta urbano” propone alla Galliani il soggetto e l’ispirazione che attraverso i suoi scatti rendono vitali i punti nevralgici della città ma anche le persone che l’abitano. L'obiettivo di Francesca Galliani esprime un’intensa capacità evocativa e partecipazione vera che si alimenta del rapporto dialettico fra l’artista, il soggetto e l’osservatore. Manipola le immagini mescolando pittura a fotografia, scrittura e collage e dà vita ad un “drama”, una narrazione che è un’espressione artistica capace di raccoglie intorno a sé tutti gli elementi del racconto, facendo un prodotto finale libero, scevro da pregiudizi e da glorificazioni Il viaggio dunque, dentro e fuori da sé per sperimentare la libertà, l'energia non solo creativa, e la partecipazione. Una New York vibrante che non c’è quasi più, che ha saputo fare la differenza e la storia: la Galliani fotografa luoghi come l’Holiday Cocktail Lounge, locale celebrato dalla musica e dalla letteratura e che non esiste più. E’ un viaggio ulteriore, nel ricordo e nella malinconia della testimonianza, unica a sopravvivere grazie alla documentazione fotografica stessa.
Nei suoi collage ci sono muri
tappezzati di poster, edifici e ponti iconici: la trama urbana ancora una volta
si collega alle immagini dei maestri della storia dell'arte ed il nuovo si interseca
con il vecchio creando un ciclo infinito di rapporti.
Ed è con questi occhi curiosi e
attenti di chi accoglie il cambiamento e la trasformazione, si deve interpretare
la serie dedicata ai “Ritratti transgender” protagonisti oggi di un momento
storico politicamente rivoluzionario paragonabile alla rivolta di Stonewall al
Greenwich Village nel 1969 che ha aperto la via al riconoscimento dei diritti
gay negli USA.
Ancora la trasformazione è protagonista del lavoro di Francesca
Galliani, che interpreta in questo caso anche il punto di vista delle conquiste
dei diritti umani.
L'attenzione per il sociale è sempre molto forte nelle sue
opere come nei ritratti dedicati al tema della violenza sulle donne che
completano la mostra.
E che facendo emergere le emozioni profonde e devastanti
per l’abuso subito, acquistano una straordinaria forza evocativa e la denuncia del
trauma interiore subito.






