VIAGGIO NELLA GROTTA IPERTECNOLOGICA
TRA SUGGESTIONI PRIMITIVE, IMMAGINI DIGITALI E SUONI ELETTRONICI
Inaugura sabato 11 ottobre alle ore 18 nella storica e affascinante location dell’Ex Ospedale dei Bastardini a Bologna la mostra “Il colore della luce-Opere in bianco” dell’artista bolognese Andrea Benetti.
Diciotto tele monocrome, nel consueto stile “neorupestre” del pittore, in cui la luce costruisce il colore.
Opening performance ad alto impatto con il suggestivo allestimento video di Basmati film, al secolo Saul Saguatti, che proietterà sulla volta del salone le immagini della performance di pittura live di Andrea Benetti, accompagnate dall’esibizione del musicista Frank Nemola, in un corto circuito tra freddi suoni elettronici e il calore della sua voce e delle note della sua tromba dal vivo.
Diciotto tele monocrome, dove il bianco si trasforma in colore sotto la sollecitazione della luce, in un gioco combinatorio e plastico di ombre e luminosità, di campiture piatte e di rilievi: sceglie la purezza primigenia del non colore l’artista bolognese Andrea Benetti nella sua nuova mostra “Il colore della luce – Opere in bianco”, in programma dall’11 al 19 ottobre a Bologna nella suggestiva location dell’Ex Ospedale dei Bastardini (via Massimo d’Azeglio, 41/A). La mostra è curata da Silvia Grandi, docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, con la collaborazione scientifica del Settore CoMe-Contemporaneo Metodologico del Dipartimento delle arti Visive, Performative e Mediali.
Spettacolare l’opening performance in programma sabato 11 ottobre alle ore 18: la sala dell’ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli dell’Ospedale dei Bastardini si trasformerà infatti in una moderna grotta, dove alla suggestione sacrale delle opere monocrome allestite negli spazi rarefatti e affascinanti dell’imponente edificio si affiancheranno le più moderne tecnologie d’animazione. Ai tavoli delle consolle, le figure e i simboli tracciati da Benetti su un piano di lavoro saranno ripresi ed animati in diretta nell’INSTANT FILM Project di Basmati film, e proiettati sulla volta della sala in contemporanea alla sonorizzazione live del musicista Frank Nemola, in un’atmosfera da vera e propria grotta tecnologica sinestetica.
Silvia Grandi, curatrice – Tratto dal catalogo della mostra
“Le semplificazioni grafiche delle immagini che animano le tele “neorupestri” di Andrea Benetti mettono in evidenza come nei suoi lavori si ritrovino forme e figure in bilico tra un passato arcaico, che implode fino all’espressività dell’uomo primitivo, e un futuro ipertecnologico. I suoi pattern stilizzati di automobili, aeroplani, scooter si mescolano alle silhouette di cavalli, di bufali e di ominidi, diventando simboli, modelli araldici di un mondo visto attraverso una lente sintetizzante in cui prevale il segno del contorno, l’outlined, per circoscrivere le diverse icone.
Benetti, infatti, non disdegna l’uso, oggi molto in voga tra gli artisti, dello stencil o della mascherina, un metodo rapido ed economico per rappresentare l’essenza comunicativa ed espressiva delle immagini, alleggerite così da eccessivi gravami realistici e descrittivi come nell’attualissimo linguaggio visivo della computer graphic.
Nella mostra “Il colore della luce” Benetti compie un ulteriore passo all’indietro regredendo agli stilemi dell’incisione rupestre monocroma e scabra adottata dagli antichi Camuni, per riadattare in chiave attuale le potenzialità espressive del segno e del tratto inciso. L’annullamento della stesura cromatica, così felicemente usata in tanti lavori precedenti, in favore del monocromo bianco consente inoltre alla luce di farsi colore, di sollecitare le superfici incise imprimendo alle icone una plasticità asettica e talvolta immateriale, così che queste si animano grazie alle infinite sfumature luminose di bianco e di grigio, in un gioco combinatorio di opachi e lucidi, di campiture piatte e di rilievi e aggetti. L’atmosfera si fa misteriosa e quasi mistica in una sorta di rivisitazione della caverna o della grotta dell’Homo sapiens in versione aggiornata, dove alle opere sulle pareti studiate per interagire con l’ambiente, si abbina l’imponente apparato tecnologico predisposto per la performance dell’inaugurazione. In essa il freddo suono elettronico preregistrato di Frank Nemola si alternerà a stacchi ritmici incalzanti, al suono caldo e ancestrale della sua tromba e ai suoi vocalizzi, mentre attraverso l’animazione live di Basmati i soggetti dei quadri incisi sembreranno staccarsi dalle pareti, fluttuando liberi e smaterializzati in pixel luminosi sulla volta.
Il pubblico si troverà così inserito in un ambiente sonoro-video-performativo integrato, immerso direttamente nell’azione che, mediante un cortocircuito tra passato e presente, fonderà in un unicum “spazio visivo” e “spazio acustico” trasformando la sala una vera e propria dimensione dinamica ed interattiva”.
ANDREA BENETTI – BIOGRAFIA
Nato nel 1964 a Bologna, Andrea Benetti si è formato negli ambienti dell’ arte contemporanea bolognese, ottenendo nel corso degli anni il favore del pubblico e della critica del mondo dell’ arte contemporanea italiana. Ha esposto in luoghi di grande prestigio: i musei e le collezioni istituzionali che vantano l’acquisizione di una sua opera superano ormai la quindicina. Nel 2006 Benetti stila il Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato alla 53ma edizione della Biennale d’Arte di Venezia, su invito del Museo M.A.C.I.A. (Museo di Arte Contemporanea Italiana in America) nel padiglione “Natura e sogni” presso l’università Ca’ Foscari. A suggellare l’importanza della presentazione, sotto l’egida della Biennale, le edizioni Umberto Allemandi pubblicano un catalogo di arte contemporanea, interamente dedicato alla pittura Neorupestre. L’anno successivo, nel 2010, partecipa, su invito della Fondazione Michetti, all’omonima rassegna internazionale di arte contemporanea, giunta alla 61ma edizione, che si svolge ogni anno dal 1947 a Francavilla al mare. Sempre nel 2010, la pittura di Andrea Benetti viene esposta nella mostra “Portraits d’artistes”, curata dal presidente degli Archivi Modigliani, il professor Christian Parisot e dal professor Pierfrancesco Pensosi, a Palazzo Taverna a Roma, ed appare nel relativo catalogo, insieme alle opere di Amedeo Modigliani, Giorgio De Chirico, Andy Warhol, Mario Schifano, Keith Haring, Max Jacobs, Guido Cadorin, Jules Pascin, Carlo Corsi. Il progetto artistico viene presentato alla stampa dal professor Vittorio Sgarbi. In concomitanza con la mostra romana, a New York, all’interno del Palazzo di Vetro, l’Istituto Europeo Pegaso, nel corso del programma delle Nazioni Unite “Academic Impact” dona alla collezione di arte contemporanea dell’O.N.U. un dipinto di Andrea Benetti, consegnato personalmente nelle mani del Segretario Generale, S. E. Ban Ki Moon. Nel 2009 escono 200 copie da collezione (tutte firmate e numerate), del libro intitolato “Esplorazione inconsueta all’interno della velocità”, nel quale Benetti formula e rappresenta con la pittura (dodici opere su tela), interessanti tesi sulla velocità rapportata ai cicli storici ed alle varie civiltà succedutesi, fino ad arrivare ai nostri giorni. Al progetto editoriale partecipano alcuni illustri professori universitari, che illustrano con un breve saggio l’influsso della velocità nella loro dottrina di insegnamento.
Nel maggio 2011, Benetti è invitato dall’Università del Salento, Dipartimento di Beni Culturali, a tenere un seminario sull’Arte Neorupestre agli allievi del Corso di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea. La successiva mostra, all’interno delle suggestive Grotte di Castellana, curata dal professor Massimo Guastella, entra a far parte del programma di ricerca sull’arte contemporanea dell’Università del Salento. Nel marzo 2012, per volere del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano e con l’entusiastico consenso del professor Louis Godart, Consigliere per la Conservazione dei Beni Artistici del Quirinale, viene acquisito un dipinto di Andrea Benetti nella Collezione d’Arte del Quirinale. Il 27 novembre 2012 Andrea Benetti tiene una lezione all’Università Roma 3, su invito del professor Gianfranco Bartalotta, alla facoltà di “Scienze della Formazione”, e il giorno successivo la sua opera intitolata “Omaggio a Karol Wojtyla” viene donata a Papa Benedetto XVI dall’Istituto Europeo Pegaso e dall’Associazione A.N.F.E. ed acquisita nelle Collezioni d’Arte Vaticane.
Nel marzo 2013 viene acquisita un’opera di Andrea Benetti intitolata “9 novembre 1989″ nella Collezione d’Arte della Camera dei Deputati, mentre l’opera “Fior di Loto” viene acquisita dal MamBo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Nell’aprile del 2013, a Bologna, nella sala Ercole di palazzo D’Accursio, Andrea Benetti realizza la mostra “Colori e suoni delle origini” promossa dall’Università di Bologna (Dipartimento delle Arti Visive, Performative e Mediali), curata dalla professoressa Silvia Grandi; all’inaugurazione. Il musicista Frank Nemola realizza la performance musicale di apertura e la sonorizzazione della mostra. Nel 2014, per tutto il mese di marzo si svolge un’importante mostra all’Università di Bari “Aldo Moro”, col “Seminario sull’Arte Neorupestre”, tenutosi nell’Aula Magna dell’Università, alla presenza del Magnifico Rettore prof. Antonio Felice Uricchio, del professor Donato Coppola, del professor Gregorio Rossi e del professor Nicolò Giovanni Carnimeo. Il successivo mese di aprile vede la mostra spostarsi a Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno: ambedue le mostre sono accompagnate dalla performance musicale di Frank Nemola e dall’acquisizione di un’opera di Benetti nelle collezioni delle due istituzioni.
Il 3 settembre 2014 il dottor Domenico Di Conza ha donato per conto dell’Istituto Europeo Pegaso, di cui è il Direttore, l’opera di Benetti “Il coraggio di essere felici” a Sua Santità Papa Francesco, alla presenza dell’artista. L’opera, apprezzata dal Papa durante il ricevimento, è stata acquisita nelle Collezioni d’arte del Vaticano.
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