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Bologna-Inter 1-3

Creato il 25 settembre 2011 da Domenico11
Bologna-Inter 1-3
Si dirà che non ci voleva molto per fare meglio di Gasperini. Probabile che sia così. Ma niente può essere dato per scontato e, anche se il Bologna non è un’orchestra di fuoriclasse, è pur sempre una tignosissima squadra del campionato italiano, come tutte le provinciali abituata a lottare con il coltello tra i denti e a vendere cara la pelle. Ne sa qualcosa la Juventus, che mercoledì non è andata oltre il pareggio contro i rossoblu di Bisoli barricati dentro l’area di rigore.
Prima ancora del bel gioco, serviva una vittoria. Per ridare fiducia ai giocatori, alla società e alla tifoseria. Anche se nel secondo tempo le coronarie sono state messe a dura prova, i tre punti sono arrivati. Meritatamente. Ranieri non ha rivoluzionato la squadra. Pur volendo, non avrebbe potuto farlo nei pochi giorni trascorsi dal suo insediamento. Per apportare significativi cambiamenti tattici occorrerà del tempo. Data l’urgenza, ha cercato di mettere in campo una formazione che, prima di tutto, non subisse l’iniziativa degli avversari. La difesa a quattro e Coutinho schierato all’ala invece che sulla trequarti al posto dell’infortunato Sneijder, non sono state scelte casuali. Il 4-4-2 è il modulo che consente la migliore copertura del terreno di gioco e un’efficacissima fase difensiva.
La supremazia nerazzurra nel primo tempo è stata netta e si è concretizzata al 39’ con la rasoiata di Pazzini dal limite dell’area. In evidenza Cambiasso, rigenerato e sempre al centro dell’azione, e il vivacissimo Forlan, che ha pure colpito un palo. Reattiva, dinamica, compatta. Talmente diversa dall’Inter del disastroso inizio di stagione da indurre a qualche maliziosa considerazione sull’impegno dei giocatori durante la brevissima era Gasperini. Nel secondo tempo, un vistoso calo di tensione ha consentito al Bologna di prendere l’iniziativa e di pareggiare con Diamanti al 21’ (rigore). L’ingresso di Milito ha però fatto pendere la bilancia dalla parte nerazzurra, grazie al rigore procurato e realizzato dal Principe a dieci minuti dalla fine (grande giocata di Pazzini). L’inzuccata vincente di Lucio ha infine sigillato positivamente l’esordio di Ranieri sulla panchina che fu dello Special One, con il quale ebbe memorabili scontri verbali. Acqua passata, si dirà. Come le polemiche feroci nel corso della sua esperienza sulla panchina della Juventus. È il calcio moderno, si dirà. Si diranno tante cose. Per esempio, che il calcio non ha più niente di romantico.

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