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Bomba demografica? La bufala della mancanza di risorse

Creato il 27 settembre 2013 da Uccronline

Popolazione 
 
di Antonio Brandi
 
da Notizie Pro Vita, luglio-agosto 2013
 
 

Dopo i piani quinquennali, il massacro di milioni di persone e le catastrofiche politiche economiche e sociali che hanno causato fame e carestia, la natalità diminuiva drasticamente e l’URSS era di fronte ad una disastrosa crisi demografica. Quindi, persino il dittatore Josef Stalin capì che l’unico modo per salvare il suo paese era quello di spingere la crescita della popolazione.

Perciò nel 1936 abolì l’aborto, rese difficile il divorzio e cercò di promuovere la famiglia. Oggi in Italia, ci troviamo di fronte a un’analoga crisi demografica: siamo al 219° posto su 221 paesi in materia di natalità. Le teorie malthusiane sono menzognere. La storia, infatti, ci insegna come le risorse si siano moltiplicate più dell’aumento della popolazione, grazie alla creatività e alla capacità produttiva dell’uomo perché la maggioranza delle fonti utili non consiste in un quantitativo prefissato erogato dall’ambiente naturale. Per esempio fra le risorse – quali le foreste, i pascoli e il suolo agricolo in genere – lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche di rinnovabilità dipendono dall’abilità e dalla cura dell’abitante o del coltivatore.

Tant’è vero che i dati della FAO sono molto incoraggianti circa lo sviluppo della produzione agricola mondiale. È vero che esistono risorse, come il petrolio che non sono rinnovabili, ma ci sono numerose soluzioni al problema delle fonti energetiche come il sole (fonte di energia termica ed elettrica), il vento (fonte d’elettricità), le maree e le correnti marine in genere, i salti d’acqua (energia idroelettrica), le biomasse (combustione per generazione termica e cogenerazione di calore ed elettricità), ecc. Disponiamo sempre di risorse alternative in natura. Per esempio, alcuni anni fa si temeva che l’esaurirsi del rame avrebbe danneggiato il sistema mondiale delle telecomunicazioni, poi sono state scoperte le fibre ottiche, che hanno sostituito il rame con il silicio, elemento ampiamente disponibile nella sabbia. È l’ingegno dell’uomo, stimolato e provocato dalla necessità, che usa e aumenta le risorse a disposizione, per questo è necessario che cresca la popolazione.

Fra le numerose cause della caduta dell’Impero Romano una, e non trascurabile, fu proprio la riduzione della natalità e la conseguente crisi demografica. Al contrario, il grande sviluppo culturale e socio-economico delle città cristiane in Europa intorno all’anno Mille si dovette alla crescita demografica. Il problema, oggi, non è nella mancanza di risorse, ma nel loro controllo e nella loro distribuzione che sono sempre più nelle mani di un numero decrescente di persone. Ricordiamo per esempio, lo strapotere delle multinazionali come Cargill, Louis Dreyfus, Archer Daniel Midland e Monsanto nella produzione e trasformazione dei prodotti agricoli in Italia e nel mondo. In Italia, dal 1978 la legge 194 ha permesso l’uccisione di oltre 5 milioni di bambini che oggi sarebbero i giovani di cui l’Italia ha urgente bisogno per assicurare la rinascita economica, e anche socio- culturale del paese.

Perfino Stalin aveva capito l’importanza della natalità per la crescita economica di un paese! Quando lo capiranno i nostri governanti?


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