“L’automobile ha sostituito la carrozza, ma non ha mai sostituito la bicicletta“. Ha esordito più o meno così Teresa Porcella, docente di Progettazione editoriale presso la Scuola Internazionale di Comix, libraia e autrice di libri per bambini, ad una delle lezioni di politica editoriale organizzate da Nardini Bookstore a Firenze. Si parlava dell’ormai aperta lotta tra cartaceo e digitale.

Devo ammetterlo, amo la tecnologia, vivo sui social, lavoro nel web, ma per quanto riguarda i libri sono ancora una maledetta nostalgica. A me piace la carta, piacciono i libri, il loro essere massicci o super-fini, il profumo, il rumore delle pagine che si girano, le copertine, l’averli in giro disposti per casa e poterli guardare, prendere, rileggere e rileggere quante volte voglio. Io ai libri gli voglio bene. L’oggetto libro mi incanta, ancora di più da quando ho capito e scoperto il reale sbattimento per metterlo al mondo…e sul mercato. Ma il mondo va avanti, la tecnologia avanza e se gli ebook reader e le edizioni digitali stanno conquistando parte di questo mercato editoriale un motivo ci sarà: sono pratici, spesso interattivi (ebook 3.0) e ne puoi avere tantissimi a portata di mano. Sempre. Grande comodità, quindi, soprattutto quando si viaggia o si sta via per molto tempo. Come se ci fosse bisogno di portarsi 30 libri per forza…o come se non si potesse approfittare di un’escursione in una libreria locale per acquistare una nuova lettura all’occorrenza…


Marzullianesimo a parte, credo che questa lotta sia senza senso.Sono gusti ed abitudini, e sui gusti non si discute (e non si lotta, o almeno non si dovrebbe)! Credo che le librerie non moriranno mai e che il cartaceo non sparirà mai del tutto. Questo perché certi tipi di libri sono come le biciclette: sono esperienze che vanno oltre il loro scopo, che hanno il compito di farti apprezzare il percorso invece che la destinazione, che creano interazione e soprattutto relazione. Certi libri sono dei potenti strumenti di relazione: provate a sostituire i libri per bambini con degli ipad. Dove va a finire la scoperta, il tatto, il gioco, l’essere affezionato alla mamma che sfoglia le pagine e legge una storia all’infinito, all’inventare ogni volta un racconto diverso solo guardando le figure?

Non si può. E se convivono serenamente auto e bici, possono tranquillamente coesistere libri & ebook. Che ne dite?

