Salve, scrittevoli lettori, sono sempre Ewan e oggi non vi tedierò con una nuova recensione.
Il qui presente post fa riferimento all’articolo pubblicato il 6 ottobre da Queenseptienna e offre un diverso punto di vista sull’argomento. Ovviamente, essendo il mio punto di vista, è anche l’unico giusto.
Sono un lettore tecnologicamente avanzato da gennaio. Accumulati i soldi natalizi allungati da zii e altri lontani parenti, sono riuscito a mettere da parte abbastanza per potermi permettere un Cool-er eBook Reader. Non era un granché come oggetto, dava noie nel visualizzare il pdf e, se volevi leggere sulla tazza, facevi bene a sperare di non essere colto da un impulso fulminante, perché per accendersi ci metteva eoni.
Poi improvvisamente il software ha deciso di suicidarsi. E che seccatura, tra l’altro. Mi sono dovuto fare tutto il viaggio di ritorno dall’università senza niente da leggere, ed ero perfino arrivato a metà di Il regno dei lupi.
Ho in seguito comprato un secondo ebook reader, un Cybook Opus bianco, a un prezzo tutto sommato ragionevole (anche se superiore a quello sborsato dall’eminentissima ac reverendissima webmistress).
In entrambi i casi gli eReader avevano lo schermo eInk e, con il Cybook nettamente superiore al Cool-er, li ho trovati oggettini maneggevoli e che non danno problemi neanche al lettore cecato, perché lo schermo sarà piccolo, ma lo zoom dei caratteri ha più o meno tutte le dimensioni del foglio dell’oculista.
Saranno lettere a caso, ma hanno comunque più senso di Twilight.
Al contrario di Queenseptienna, e di moltissimi altri blogger che si occupano di letteratura e di scrittura, non sono mai stato – né mai sarò – un sostenitore degli eBook come metodo di lettura sostitutivo del libro, nè quando si tratta di romanzi, nè quando si tratta di testi scolastici. Ma non sono neanche una di quelle cariatidi che va in giro a lagnarsi che “l’ebook non sostituirà mai il libro perché non ha il profumo della carta”. Vaccate. La carta puzza e taglia i polpastrelli. Non è nemmeno lì’effetto psicologico di possedere un oggetto reale e tangibile anziché un prodotto digitale.
Neanche i libri cartacei sono perfetti, va detto. I libri pesano un casino, specialmente se avete l’hobby di recensire tomoni Epic Fantasy per un certo blog letterario. Sul serio, di recente mi sono fatto il percorso casa-università con A Dance With Dragons nella borsa, e non è stato il massimo. Ma i libri hanno anche un vantaggio intrinseco: sono sfogliabili. Avete mai avuto l’impellente bisogno, una volta arrivati a pagina 210 di Il ritorno di fiamma tra il vampiro ribelle di Cascina Gobba e la teenager emancipata di Kikkettina Rybellina96 (so che vi attende sul comodino, non tentate nemmeno di negarlo), di controllare un passaggio che avevate letto da qualche parte più di cento pagine fa? Con un cartaceo basta sfogliare un po’ indietro. Ecco, provate a farlo ora con un libro digitale. Ci rivediamo tra sessantatré anni.
È una motivazione stupida? Non più di quella dei fetiscisti dell’odore della carta. Il tutto dipende da come leggete. Dall’inizio alla fine senza fermarvi mai? Allora l’ebook fa per voi. Se invece di solito tornate indietro a rileggere (o volete sapere quante pagine mancano alla fine del capitolo, per dire), rimanete sul cartaceo.
Alla faccia vostra, alberi.
Però anche gli ebook hanno i loro punti di forza, eh. E qui parliamoci francamente, uno è innegabilmente quello di poter scaricare gratuitamente quello che in forma cartacea sarei costretto a pagare 20€.
Aspettate a giudicarmi. Ho speso un pacco di soldi per le boiate di Terry Goodkind e per Sopdet di Lara Manni, ce l’avrò un minimo di diritto di rivalsa?
E poi vale la pena spendere soldi per Stardust di Neil Gaiman quando lord Mondador ha accuratamente macellato la traduzione riducendo il racconto a una storiella per bambini decerebrati? Perché devo aspettare che, sempre lord Mondador (ma è in buona compagnia), decida in quante parti dividere il nuovo romanzo di Martin (lo so che l’ho già citato tre volte, è che che l’ho sotto gli occhi adesso) e mi costringa quindi a pagare tre volte per lo stesso libro?
Pensateci su. E se avete una mezza idea di mandarmi la Finanza a casa, sappiate che sia Stardust che A Dance With Dragons li possiedo in edizione originale comprata su Amazon.
Un altro punto a favore dell’ebook (ovviamente piratato) è che ci sono delle anime pie che uploadano e mettono a disposizione di chiunque intere biblioteche di libri che il mercato cartaceo non si sognerebbe mai di ripubblicare. Pensate ad esempio ai vecchi Urania, introvabili se non dopo aver scansionato bancarelle e ebay, eppure a portata di click su internet.
Ecco, a meno che non siate patiti della fantascienza anni Cinquanta o abbiate dei seri problemi a relazionarvi col comportamento autoritario di certe case editrici, la carta vince su tutta la linea. Gli ebook saranno anche comodi e durevoli, ma per come sono pensati adesso, non saranno mai un valido sostituto del cartaceo.
In ogni caso ricordatevi che scaricare libri piratati è illegale e danneggia l’autore, che poi piange e scrive post radical-chic sul suo blog.
Non fomentare i piagnistei di autori radical-chic, compra un libro o un ebook originale.
COMMENTI (1)
Inviato il 23 dicembre a 13:45
"Ecco, provate a farlo ora con un libro digitale. Ci rivediamo tra sessantatré anni."
È che non sei ancora un lettore digitale, sei un lettore analogico che usa l'ebook come surrogato.
Io sul mio K3 ci metto 3 secondi a trovare un brano da rilegere, mentre sfogliare può richiedere un tempo imprevedibile tra il minuto (se ho culo), l'ora se il brano non vuole farsi trovare e infinito, se s'è staccato un foglio.
È proprio in queste cose, esattamente in queste cose che l'ebook stravince.